Spunta un altro mistero nel concorso a preside del 2011


 Un nuovo punto interrogativo riguarda alcuni verbali redatti dalla commissione esaminatrice, presieduta dal prof. Antonio Viscomi, docente di diritto del lavoro presso l’università Magna Grecia.
Si tratta dei verbali n°1 e n°2, che in questi anni sono stati avvolti nel mistero. Cinque anni fa l’Usr li aveva negati ai candidati che ne avevano fatto richiesta. Mentre, invece, l’accesso era stato consentito a tutti gli altri verbali.
Questo diniego veniva persino menzionato in un ricorso a firma dell’ avvocato Vincenzo Fiorini. “L’ Ufficio scolastico regionale- si legge nel ricorso- non favoriva l’accesso agli atti presentato dai ricorrenti in relazione a tutta la documentazione inerente la procedura di che trattasi ed addirittura negando senza alcuna motivazione la richiesta dei verbali n.1 e n.2 di insediamento della Commissione”.

Di recente, un candidato “inidoneo” ci riprova nuovamente a chiedere estrazione di copia dei verbali n° 1 e n° 2, allegando alla sua istanza un riscontro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che chiarisce: “L’accesso deve (comunque) essere garantito, quando la conoscenza dei documenti richiesti sia necessaria per curare o difendere interessi giuridici”.
Stavolta l’Usr consente l’accesso. Il verbale n° 1, datato 12 ottobre 2011, riguarda la prova preselettiva nazionale. In esso, la commissione stabilisce di svolgere una funzione di supporto ai comitati di vigilanza durante lo svolgimento dei quiz preselettivi.
Il verbale n°2 reca la data del 13 dicembre 2011, giorno che precede l’inizio della prima prova scritta, quando la commissione si riuniva per siglare i fogli da distribuire ai candidati.
“La cosa strana- dice il docente – è che nel verbale n° 2 il segretario verbalizzante fa riferimento ad un precedente verbale, datato 9 dicembre 2011, intermedio, dunque, rispetto ai verbali 1 e 2. Non potendo esistere un verbale 1 e mezzo – dice- ho richiesto copia anche di questo verbale. Ed è spuntato fuori il verbale “1 bis”.

Questo documento suscita perplessità negli inidonei. “La numerazione dei verbali è sempre progressiva- spiega il docente- un verbale 1 bis si capirebbe, al limite, se fosse un’integrazione del verbale n°1. Invece- afferma- questo verbale 1 bis non ha nulla a che vedere con il verbale 1”.
Così si legge, infatti, nel verbale “1 bis”, redatto dal presidente di commissione, presso il campus universitario di Catanzaro: “La riunione è stata convocata presso la sede universitaria per la contemporanea chiusura inter-festiva degli uffici dell’Usr e all’esclusivo fine di apporre la firma di uno dei commissari su ciascuno dei fogli bianchi già predisposti. Non essendo necessaria la presenza del segretario, che per tale motivo non è staro convocato, il presente verbale è redatto dal presidente”.
“Insomma- si chiede il docente- non si capisce perché quel 9 dicembre la commissione abbia chiamato il verbale 1 bis, anziché 2, visto e considerato che non era affatto collegato al verbale n°1. E non si capisce perché la dicitura “1 bis” sia stato scritta a penna, sopra un altro numero che appare evidentemente cancellato. Noi docenti- osserva il candidato- anche per redigere un semplice verbale di consiglio di classe dobbiamo essere precisi e impeccabili, perché rischiamo di subire ispezioni e denunce di falso a ogni piè sospinto. Possibile che la stessa accortezza non l’abbia avuta una commissione di esperti nel gestire un concorso importante come quello per dirigenti scolastici? Per amore di verità- conclude il docente- ci auguriamo che la giustizia chiarisca le molte stranezze di questa vicenda concorsuale, che è stata oggetto di numerose denunce penali. Ma si decida a farlo- esorta – perché tanti inquietanti interrogativi non possono restare senza risposta”.

Antonella Mongiardo


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