Trasversale delle Serre, Pungitore: l’Anas non può sottrarsi alle sue responsabilità


La mobilitazione dei cittadini incassa centinaia di firme: chi ha sbagliato se ne vada a casa

“L’Anas non può sottrarsi alle sue responsabilità. Deve darci delle risposte. Lotteremo in tutte le sedi per affermare questi principi fondamentali, con i mezzi straordinari che ci sono concessi dalla nostra Costituzione: legalità, democrazia e impegno civile”. Il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre”, Francesco Pungitore, incassa come “un successo evidente” le tantissime firme raccolte in poche ore per chiedere “il commissariamento immediato di Anas SpA”. Una petizione che nasce “come una reazione più che naturale da parte dei cittadini dei comuni delle Preserre e delle Serre, presi in giro da oltre 50 anni”. Mezzo secolo di vana attesa per vedere realizzata la Trasversale delle Serre.

Cinquanta chilometri, o poco più, di superstrada, destinata a collegare lo Jonio e il Tirreno. “Ma tra ditte fallite, cantieri abbandonati e contenziosi di varia natura, l’opera resta ancora una clamorosa incompiuta” ricorda con amarezza Pungitore. Eppure, “i soldi sono stati spesi. L’impegno dei politici, almeno a parole, c’è sempre stato”. Intanto, però, tutto resta bloccato: a Monte Cucco, a Vazzano, a Gagliato. “E’ emblematico proprio il caso di Gagliato – sottolinea il presidente Pungitore. – Qui c’è, da anni e anni, un cantiere in totale stato di abbandono che crea, peraltro, situazioni di grave disagio agli automobilisti in transito e ai residenti.

Nel mese di febbraio scorso, l’Anas aveva garantito il riappalto del tratto in questione entro quest’anno. Siamo arrivati alla fine di ottobre e non si muove una foglia”. Proprio da Gagliato ripartirà la mobilitazione del Comitato che ha fissato per il prossimo 28 ottobre una assemblea che già si preannuncia molto partecipata. “Ma toccheremo tutti i comuni attraversati dal tracciato della Trasversale – precisa Pungitore – da Catanzaro a Vibo Valentia. Continueremo a promuovere la nostra petizione e se in questa vicenda qualcuno ha sbagliato è ora che se ne vada a casa”.


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