Tutti amici, in Calabria: ma viva Bova!


arturo-bova Cosa dicevo, ieri? Che la Calabria è connivente con se stessa; cioè sono tutti amici di tutti, senza politica, senza faziosità, senza passioni… “Chissu esta amicu do meu” è l’unica formula politica e sociale dallo Stretto al Pollino e dallo Ionio al Tirreno.

 Oggi scopriamo che la Regione ha pensato bene di non, e dico NON costituirsi parte civile nel processo cosiddetto rimborsopoli, cioè contro i consiglieri regionali che hanno… beh, avrebbero rubacchiato soldi per rimborsi. Consiglieri più o meno di tutti i partiti e movimenti e cosche e logge e club, sia di centrosinistra sia di centro(destra).

 Se è vero che i consiglieri suddetti hanno rubato, gli aspetti penali della faccenda dovrebbero condurli in galera e ad metalla; e gettiamo via la chiave; ma i danni, qualcuno glieli deve chiedere, e pignorare loro anche le brache. Sono soldi della Calabria, soldi miei.

 Lo afferma non il poveraccio Ulderico Nisticò, non qualche giornalista avventuroso… no, lo afferma Arturo Bova, il quale è consigliere regionale di maggioranza e presidente della commissione antindrangheta, e, per quel che qui c’interessa, avvocato.

 Che dice, l’avvocato? Che la Regione ha subito un danno; e la Regione deve chiedere il risarcimento; e per ottenerlo, si deve costituire parte civile nel processo rimborsopoli. Semplice, vero?

 Ma siccome la Regione è, in questo caso, una persona giuridica, a scrivere e firmare la costituzione di parte civile dev’essere una persona fisica, cioè il presidente pro tempore Mario Oliverio con la Giunta di Alto Profilo.

 Ricordo, chi non lo sapesse, che Arturo Bova è consigliere della maggioranza, quindi di Oliverio, mica dell’opposizione! Bravo, Arturo Bova: oggi guadagna, ai miei occhi, migliaia di punti.

 L’opposizione… ma vogliamo ridere? L’opposizione di centro(destra) è sederino e camicia con Oliverio, e osserva il più religioso silenzio. Insomma, senza Bova nemmeno l’avremmo saputo.

 E invece è un palese caso di connivenza di Oliverio con gli imputati. Connivenza oggettiva, s’intende; diciamo che Oliverio ha agito tipo Scaiola, a sua insaputa. E l’asino vola.

 Ora Oliverio manderà Viscomi in tv a inventarsi una scusa come per i fondi non spesi. Viscomi tirerà fuori qualche legge di Hammurabi integrata dalle Dodici Tavole, un codicillo che gli darà ragione, e sorriderà tristemente a favore di telecamera.

 La verità è che lupo non mangia lupo: in senso metaforico, e solo politico. Per il resto, sono tutti onesti come e più di Curio Dentato… fino a sentenza definitiva. Vedete che, sotto sotto, sono leguleio, io, quando mi gira?

 Bova ha chiesto una riunione di maggioranza per ottenere spiegazioni da Oliverio. Spero che, da bravo avvocato qual è, non si lasci imbottire di chiacchiere.

Ulderico Nisticò


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