Un assassino in galera: Sarkozy


Per giocare pure io al politicamente corretto, “Un presunto assassino in stato di fermo”, e in verità fermato, a oggi, per tangenti. Non è il ladruncolo Pincopalla, e nemmeno il solito mafiosetto di San Luca: è Nicolas Paul Stéphane Sárközy de Nagy-Bócsa, semplicemente Sarkozy, presidente della Repubblica Francese dal 2007 al 2012. Costui è in “fermo”, comunque in stato di arresto, e sotto interrogatorio. L’accusa è di aver buscato soldi e tangenti varie.

Da chi? Ma da Gheddafi, presidente della Libia. Gheddafi? Sì, proprio lui, non un omonimo: Gheddafi! Eh, quel Gheddafi cui, nel 2011, Sarkozy mosse guerra, tirandosi dietro Cameron (chi era costui?), capo del governo britannico, e il sempre guerrafondaio Obama, presidente degli Stati Uniti; nonchè il badogliano Berlusconi, già amico per la pelle di Gheddafi. Un bel quartetto, che alla fine pensò bene di assassinare Gheddafi in persona. Ciò fatto, i tre democratici, e Berlusca al seguito, gettarono la Libia nell’anarchia e nella continua guerra civile; e causarono all’Italia un imponente afflusso di clandestini, con gravissimi problemi di ordine pubblico, ed enorme mangia mangia di più o meno genuini benefattori.

Ricapitolando: Sarkozy avrebbe beccato soldi da Gheddafi, per poi assassinare Gheddafi. In questo momento (20 marzo 2018, ore 12), è sotto tort… peccato non ci sia più il vecchio caro Robespierre! Diciamo che è sotto interrogatorio. Alla fine, c’è un giudice a Parigi, e non solo a Berlino; solo che in Francia, beati loro, gli arresti e gli interrogatori li fa ancora la polizia, che è libera di fare indagini per ben due giorni: forza, ragazzi!

Ora non mi raccontate che è Sarkozy innocente fino a sentenza definitiva: gli agenti, per arrestare un ex presidente della Repubblica, devono avere valanghe di solidissime prove!
Conclusione ideologica: un presidente democraticamente eletto può essere ladro e assassino esattamente come un tiranno o un sovrano assoluto di regno arabo. Da un punto di vista ideale, tale considerazione è un buon punto di partenza per delle riflessioni di politologia.

A proposito, un ammonimento al futuro governo italiano: la prossima volta che USA e Francia e Gran Bretagna si fanno venire la voglia di bombardare e assassinare qualcuno, si risponda che vadano a farsi impiccare da soli.

Ulderico Nisticò


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