Un tedesco iraniano


monaco-sparatoria Mentre il mio pensiero riconoscente va al principe Alfonso che liberò Otranto dai Turchi nel 1480 e al Nicolò Picardo, l’amico del cuore di san Francesco di Paola, che cadde da eroe e martire; a san Pio V, don Giovanni d’Austria e ai nostri calabresi che combatterono a Lepanto, Gaspare Toraldo barone di Badolato e il Corsale e tanti altri; e al beato Marco d’Aviano e a Vienna e al re di Polonia Giovanni Sobieski che respinsero l’assalto ottomano del 1683; e ai cannoni di Roccella e Castelvetere che ricacciarono il nemico… e infine a mio nonno che combatté nel 1911 in Libia… rifletto un attimino, pur sapendo benissimo che quanto sto per scrivere è purissima illusione. Ve lo immaginate, voi, Prodi, Renzi, Berlusconi, Juncker, Monti e roba del genere che fanno la guerra?

 Intanto a Bruxelles, a Parigi, a Nizza, a Monaco eccetera i tagliagole coranici o meno fanno il loro porchissimo comodo, e ammazzano chi vogliono e come vogliono e quando vogliono; e nessuno li ferma; e tutto quello che succede è un diluvio di chiacchiere buoniste, più riflessioni se ammazzare gli infedeli sia o meno coranico. Qualcuno ricorda che l’Occidente ha le sue colpe, ed io per primo so che è stato imbecille e criminale abbattere dei governi modernizzatori di Saddam e Gheddafi, e aver tentato di fare lo stesso in Siria, qui non riuscendoci grazie a Dio, a Putin e al valore del popolo siriano.

 So tutte queste cose e molte altre, che però non mi aiutano a distinguere tra matti solitari e matti organizzati: se sono matti disarmati, vanno chiusi in manicomio; se sono armati, vanno abbattuti; se dipendono dall’ISIS, l’ISIS va distrutto; se non dipendono dall’ISIS, l’ISIS va distrutto lo stesso. A guerra finita, possiamo scrivere interessanti libri di storia.  Invece, mentre a Roma si discute, Sagunto viene assalita a tutta forza: ciò successe nel 219-8 avanti Cristo, succede anche nel 2016 dopo. Chiacchiere politicamente corrette. Meno male che Trump c’è!

 Nelle ore immediate, la cultura che per capirci chiamiamo boldriniana, o se preferite, filocoranica, gongolava per aver sentito che il criminale avesse gridato “sono tedesco”; e qualcuno si ricordò, follia!, di una strage norvegese; e, se fosse stato un nazionalsocialista o qualcosa del genere, giù convegni e marce e vendite di copie di Diari e interviste a migliaia di sopravvissuti giovincelli e rubizzi… e invece gli è andata malissimo, il tagliagole è un “tedesco iraniano”. Qui mi dovete scusare se mostro tutta la mia ignoranza, ma che diamine è un “tedesco iraniano”? Un ircocervo? Boh, sarà un iraniano o di qualsiasi altra razza vogliate, cui per effetto di qualche folle legge hanno dato un pezzo di carta che lo impatacca tedesco, e ciò nella più stramba illusione che l’irangermanico passi sotto la statua di Goethe e pensi che sia un parente suo, e si “integri”, anzi il figlioletto maschio lo chiami Sigfrido. Lo stesso per il “franco tunisino” di Nizza e i francocheneso di Parigi, eccetera.

 È l’integrazione che è impossibile; il massimo che si può ipotizzare è l’assimilazione, cioè prendere stranieri e farli diventare tedeschi, francesi, italiani eccetera: anche Napoleone non aveva una stilla di sangue francese; e il generalissimo Diaz che vinse la Prima guerra mondiale non si chiamava Brambilla oppure Cecioni o Esposito.

 L’Europa non è capace di assimilare per tre ragioni:

  • un numero immane, e crescente, di stranieri, siano o no formalmente clandestini e la loro emarginazione morale;
  • la mancanza, in questa Europa di mercanti e banchieri, di valori comuni seri, e che non siano solo rottami dell’illuminismo in versione piccolo-borghese;
  • la debolezza o assenza dell’elemento che, nei secoli passati, era il più potente mezzo di assimilazione: la religione. Per religione intendo religione, cioè metafisica, non umanitarismo relativistico.

 Sarebbe ora di prendere atto che siamo in guerra, anche se la guerra la volete chiamare pace come in 1984 di Orwell. Chiamatela anche pasta e patate, ma è guerra. Per fare la guerra occorrono delle cose di cui l’Europa è completamente priva: dei soldati, degli ufficiali, dei comandanti, una classe politica.

 Un corollario: solo una guerra potrebbe unire questa Europa che, attualmente, non esiste.

 Tranquilli, lettori, scrivo per sfogare la mente, e so benissimo che non siete d’accordo, e non vedete l’ora di disegnare con i gessetti colorati. Io avevo sempre quattro in disegno; in compenso, andavo benissimo in storia, e conosco nel testo greco l’Iliade. Non so se è chiaro.

Ulderico Nisticò


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