101, e i Bronzi


 Poi dite che uno fa le battute stupide! Cento e uno non sono i cani dalmata del cartone, ma i simboli per le elezioni del 25 settembre. Vero che molti sono folcloristici e fantasiosi, e che le liste effettive saranno (spero!) di meno, ma il fenomeno resta da esaminare.

 Mi direte che tutti hanno diritto… e io vi aggiungo che se non si prova, non si può nemmeno sapere come va a finire. Un esempio? I Fasci di combattimento, fondati il 23 marzo 1919, si presentarono con una lista avventurosa a Milano, e vennero sonoramente battuti con appena 4.500 voti… e quattro anni dopo Mussolini era al potere. Teoricamente, anche il simbolo dell’Impero Romano (c’è davvero) oggi pare un gioco goliardico, e magari tra qualche anno manderemo di nuovo proconsoli in Gallia e in Egitto; e parleremo tutti obbligatoriamente latino: meno male che io parto avvantaggiato!

 C’è anche un simbolo Draghi, ma senza Draghi. Andrò a cercare se c’è un simbolo del sedicente partito di Pino Aprile, che alle regionali della Campania prese lo 0,2 a stento e in Calabria zero. Dal chiasso che fanno sui social, uno si aspettava almeno un 70, 80%: ahahahahahahahahah.

 Torniamo a ragionare di cose serie. Siamo di fronte a un’assurda polverizzazione. Ah, il termine non l’ho inventato io stamani Ferragosto 2022: lo si usava per la Polonia 1919-39 di fronte a decine e decine di partitelli, e sapete come andò a finire.

 Soluzione? Beh, visto che tantissimi, e da almeno tre secoli, ci riempiono le tasche di “democrazia inglese”, allora facciamo anche noi così: maggioritario secco, e viene eletto chi piglia un voto di più. Più un senato vero, con qualche decina di persone sagge e credibili, e che non abbiano niente da perdere e da guadagnare, né figli da piazzare in un posto.

 Secco lo voglio, il maggioritario, senza proporzionale, senza recuperi e altri trucchi. Tra i trucchi, nessuna possibilità di disegnarsi i collegi a convenienza.

 Secco, e ognuno ci metta la faccia, senza aspettare nomine da Roma.

 Per concludere con una nota che sono ai distratti può sembrare non c’entri con l’argomento: che fine hanno fatto i Bronzi? A metà d’agosto, siamo quasi al nulla eterno. E i tre milioni? A quest’ultimo proposito, ne parliamo meglio con i conti davanti, che io mi procurerò, legge alla mano, il 31 dicembre prossimo. Non dico affatto che ci sia malversazione: ma vorrò sapere se sono stati dati soldi a sedicenti intellettuali magnogreci…

 Magnogreci improvvisati con lo stesso identico criterio con cui ieri, 14.8., molte decine di Pinchipalli hanno presentato simboli buffi, e sono in campagna elettorale, sapendo di politica quanto certi dotti pagati sanno di Telis e di Micito e di Dionisio il Giovane e Menesteo e Cilone. Coraggio, dotti: ditemi chi furono. Ahahahahahahah!

Ulderico Nisticò