106 e avvocati delle cause perse


 Il mio pezzo sulla colpa delle “vittime” ha suscitato tantissime e opposte reazioni. Il massimo del peggio, una gentile signora la quale guardate cosa s’inventò: che io, in ozio, procedessi a 20 kh, e invece l’aspirante sorpassatore era uno sotto urgente e pressante impegno di lavoro, quindi facoltato a correre come un matto e passare, pur in presenza di striscia continua e in prossimità di una curva cieca. Com’è vero che in Calabria siamo tutti avvocati… delle cause perse!

 Tranquillizzo la signora: quando vado in bici a spasso, io tengo, tachimetro alla mano, una media di 18; se pigio un poco, arrivo a 25; con un tantino di discesa, a 50. In auto, procedo secondo le seguenti condizioni: la strada; la situazione meteorologica; lo stato dell’auto; la mia lucidità psichica e fisica. Se mi trovo in un rettifilo di 500 metri, evito di credermi a Monza, e aspetto; se la strada me lo consente eccetera, canto, con Marinetti “un automobile lanciato in corsa è più bello della Vittoria di Samotracia”; allora era maschile come la Piave era femminile, e pure “la fronte della Piave”!

 Solo che l’auto di Marinetti era grasso che cola se arrivava a 70, mentre oggi qualsiasi scatoletta fa il doppio, e qualsiasi matto la usa come fosse una formula 1, però su strade del 1930.

 Ieri un autobus è uscito fuori carreggiata tra Rossano e Corigliano, un tratto che è sempre 106, però ammodernato e molto largo. Ignoro le cause, e immagino: malore del conducente, può capitare; imprudenza del medesimo, può capitare; destino, può capitare… Perciò aspetto la conclusione delle “indagini a 360 gradi, e non si esclude… ”; e intanto nutro sospetti.  Solo che sui giornali locali noi non leggiamo mai di alcun esito di alcuna indagine; non ci dicono se l’incidente X è avvenuto per la causa Y casuale, oppure perché il conducente era brillo o drogato: può capitare, no? Se avviene uno scontro frontale, cioè tra due auto che procedevano in direzioni opposte, una delle due sarà uscita dalla sua mezzeria: per caso, per il Fato, per un colpo di sonno, per una botta di stupefacenti, perché… Alzi la mano chi non ha mai commesso qualche sciocchezza alla guida.

 Ma se la strada fosse a 8 corsie, e uno guida male, gli incidenti avvengono lo stesso.

 Esempio: io sono il presidente onorario del Comitato Trasversale; e come tale, esulto perché abbiamo ottenuto l’apertura della Gagliato – Argusto. Ma quando un mascalzone sorpassa in galleria, se succede il disastro, la colpa non è della galleria ma del mascalzone.

 Forse la signora penserà che la canaglia suaccennata abbia fretta, che so, di salvare la Patria, e perciò si arroghi il diritto di violare tutti gli articoli del Codice sia Stradale sia Penale.

 Bisogna beccarne uno e toglierli un centinaio di punti; e farlo subito sapere alla stampa e tv, con nome cognome foto.

 Le strade, poi, vanno migliorate: il tratto Davoli – Guardavalle è sicuramente tra i peggiori; se non altro, metteteci i catarifrangenti – si viaggi al buio – e pulite i bordi, spesso con rami di alberi.

 Quanto alle strade provinciali del Crotonese, di cui ieri ho fatto ulteriore esperienza, l’altro mese mi sono costate una gomma; ieri sera ho visto che hanno messo degli sputi di catrame che la prossima pioggia porterà via; ergo, o le sistemano, o le chiudono; così la popolazione vediamo se una volta tanto si ribella.

 Insomma, nella strade calabresi c’è quello che gli avvocati veri, non la signora, chiamerebbero CONCORSO DI COLPA: e che concorso!

Ulderico Nisticò

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