20 + 40 = 60


 Iniziamo con una costatazione che solo in apparenza non c’entra, e invece c’entra, perché è un’altra prova di incapacità. Oggi, 14 settembre, è il centenario della morte di Dante. Alle ore 06.45, mentre scrivo, la faccenda lascia freddi come ghiaccioli sia la Regione Calabria sia l’Università di Cosenza, dove ci sarebbe anche una Facoltà di lettere. Entrambe ignorano Dante, e con Lui anche e soprattutto il calabrese Gioacchino da Fiore, da cui Dante in gran parte dipende. Ignorare è un verbo che possiede un participio presente, poi sostantivato: ignorante.

 Io dormo tranquillo, avendo recitato e commentato quaranta canti per Telejonio; e ringrazio Manuel Galati, Maria Melody Veraldi, Cesare Augusto Taverna, e la supervisione di Saro Gioitta e Vanessa Gagliardi.

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Ora veniamo ad altri numeri. Nello scorso trimestre, la bolletta elettrica è aumentata del 20%; nel prossimo, aumenterà del 40: totale, 60.

 Il ministro Pincopalla spiega che è aumentato il gas naturale. Ridicolo: chiunque legge una bolletta, vede che l’energia elettrica, la luce, sono una voce trascurabile, e il resto è tassa, mascherata in modi astuti, ma tassa. Se io decidessi di tenere, in tutta la casa, una sola lampadina, pagherei un botto lo stesso. Più il canone TV per vedere programmi di discutibilissima qualità.

 E, attenzione, la bolletta è una tassa indiretta, quindi non progressiva: io e Paperone, paghiamo a stessa luce.

 Ma come, non erano arrivati 25 miliardi di anticipo sui 195 che ci manda l’Europa? Non siamo, Draghi dice, in piena ripresa economica da farci diventare tutti l’Eldorado e il re Creso? Come mai si rende necessario rubacchiare soldi alle famiglie, disoccupati inclusi.

 Pincopalla spiega che, seguaci di Greta, bisogna combattere l’inquinamento; e quindi pagare di più. E io, cui già tutto questo ecologismo puzzava prima di troppo, mi convinco che serve anche da scusa per aumentare le tasse.

 Ma il gas… ebbene, vogliamo trovare altri modi per illuminarci? Salvini aveva rispolverato il nucleare, ma, come sempre, a Salvini le idee durano meno delle rose: lo spazio di un mattino; e il giorno dopo, ne spara un’altra a caso, poi se la dimentica.

 Ebbene, prepariamoci a pagare 160 euro quello che prima costava 100. In attesa delle “magnifiche sorti e progressive” promesse dall’Europa e dal governo del 90%. 90% voglio dire la maggioranza; ma se avete capito che preso del 90% aumenteranno luce, gas e pane, ebbene, avete indovinato.

Ulderico Nisticò