71 villette e 10.000 ciechi, e varie


Quando accadde la disgrazia delle Giare, il giorno dopo tutti, ma proprio tutti, si accorsero che al campeggio mancavano timbri e bolli e che il cane da guardia non era chippato; e tutti, mentre condannavano l’abusivismo altrui, si dichiararono innocenti come agnellini e affetti da cecità come la talpa di Omero. E invece il campeggio era lì – abusivo – da tantissimi anni, e frequentato, dicono, da bella gente… e mi fermo qui.

Ieri, 17, e oggi 18 dicembre, il mondo intero sa che le villette di Caminia sono abusive. Logica vuole siano state costruite il 16… e invece no, da decenni stanno lì, e sono settantuna (71): e abusive non in parte ma in toto. Dall’inizio della loro edificazione a ieri, non hanno trovato da ridire né le autorità politiche locali (Comune, Provincia, Regione), né quelle giudiziarie e di polizia e delle tasse, né i famosi intellettuali ecologici gretadipendenti; né le autorità preposte al lavoro, che, evidentemente, si svolse in nero come la notte, eventuali incidenti inclusi. Tutti ciechi come Polifemo dopo il maltrattamento di Ulisse… che non è mai sbarcato in Calabria: ciò non c’entra con le villette, però è bene ricordarlo ai grecisti della domenica; e da qualche altra parte del mondo accecò, il furbo, dell’unico occhio il Ciclope. Le autorità, fino al 16, non avevano manco quello solo. Ora sono tutti Epimeteo, il titano che “impara DOPO”, a guaio combinato e finito.

E mica sono abusive sono le 71 villette: date un’occhiata all’intera Coscia di Stalettì, detta da Cassiodoro Mons Moscius. Vuol dire dei vitelli, non bignè.

A proposito, se le villette di Caminia sono abusive, saranno abusivi anche gli impianti fognari; ed ecco le cacche e le bollicine chimiche che ci allietano d’estate.

Come diciamo noi a Parigi, tout se tient.
Adesso io indagherei su: proprietari in nero (sai le risate!!!); affittuari estivi in nero; suddette autorità comunali, provinciali, regionali e statali; magistrati e polizie varie e tassatori… e anche le ditte in nero che eseguirono i lavori in nero.

E che li avranno anche eseguiti in fretta in fretta e con i piedi: tanto, se cade un muro, siamo d’estate e si dorme in spiaggia. A proposito, il costone di roccia è pericolante, e, cadendo esso, poteva causare… 71 x 4 o 5 = un 400, 500 morti: bazzecole. Poi il fessacchiotto di turno avrebbe tirato fuori “sfasciume pendulo sul mare”, lugubre frase ripetuta a pappagallo e che, fino a tre giorni fa, bloccava tutte le indagini in Calabria.

Ebbene, ecco un esempio di come, nella nostra terra, comanda chi può e obbedisce chi vuole; e sono millenni che ognuno fa il comodo suo fingendo di essere sottomesso e legalitario. Che teatranti, ragazzi!

Ma cosa volete, da una posto dove, in quel di Reggio, tale Castorina (del PD, ma non è unico) faceva votare i morti?

Anche il mascalzone che ieri, proprio da quelle parti, a Copanello, mi ha sorpassato in doppia linea bianca, e solo allo scopo di far vedere, alla donna con lui, che ha un macchinone, non c’era nessuno a levargli la patente e frustarlo nelle terga, più peperoncino? In caso di strage, era pronta la solita pappardella della “strada della morte”, invece dell’imbecille e tracotante potenziale assassino.

E se proprio la dobbiamo dire tutta (e io se non la dico tutta, dormo male), anche i mafiosi che si facevano dare il reddito di cittadinanza… ragazzi, che ndrangatisti miserabili e morti di fame! Altro che andres agathòi: sono accattoni.
Il 14 febbraio incombe, e ancora non sappiamo per chi voi dovete andare a votare.

Ulderico Nisticò