La vittoria di Roberto Occhiuto supera ogni elogio; e tanto più che il centro(destra) fallisce a Milano eccetera. E dico Occhiuto, perché la Lega calabrese è riuscita nell’epica impresa di passare dal 22 a manco l’8%. Complimenti ad Invernizzi (se è ancora in vita politica), al suo fu codazzo, a Saccomanno (chi era costui?), a Spirlì, e per tutti a Salvini. Su questo e la politica regionale e nazionale, torneremo.
A tutti i vincitori – e Occhiuto ha stravinto – si lasciano cento giorni, tre mesi, per mostrare di che stoffa siano. S’intende che non si pretendono soluzioni in così breve tempo; ma è ovvio che dodici settimane bastano a valutare le intenzioni, lo stile, i metodi, l’autorevolezza. E siccome stiamo parlando di Calabria, ricordo a tutti che questa terra è l’ultima d’Europa; e ciò dopo che, dal 1970, è stata retta per tre quarti del tempo da sinistra e centrosinistra, e per l’altro abbondante dal centro(destra), e nessuno si è mai accorto della differenza. Ora, ce vorremmo prendere atto. Qualche suggerimento?
- Tutti i Calabresi – tranne i politici e i burocrati – sanno e dicono che la burocrazia regionale non funziona, anzi, più esattamente, non ha nessuna voglia di funzionare: giusto i soldi a fine mese. Il primo obiettivo di Occhiuto, secondo me, dev’essere costringere tutti a faticare e guadagnarsi il salario.
- Se la Calabria avesse speso tutti i denari ricevuti da Europa e Italia, sarebbe lastricata d’oro con diamanti. Ergo, urge spendere; e dico spendere, non “progetti sponda” o “impegnare” e altre diavolerie alla Chiaravalloti o alla Oliverio maniera. Per me, spendere significa pagare in contanti, a fogli da 50 €, pro manibus, e ricevuta; ed entro 24 ore come a pocher.
- Ci sto a dare pienissimi poteri ad Occhiuto sulla sanità, a patto che li eserciti con la massima decisione e senza guardare in faccia a nessuno. Commissario significa assoluta autorità. Si ricordi, Occhiuto, che la sanità ha corrotto i medici, ma i medici hanno corrotto la sanità.
- La Calabria può vivere di turismo nel senso serio del termine; bisogna però che questa attività duri almeno quattro mesi, e perciò la Regione non conceda alcun contributo a chi lavora per un periodo inferiore. Il turismo deve utilizzare prodotti locali. Serve dunque un piano enogastronomico. Deve sparire la balneazione in nero, che ha degradato la qualità del turismo.
- Ci sono infrastrutture che attendono da decenni: ricordo la 106 e la mia Trasversale.
- Dal 1970, la Regione Calabria non ha mai saputo nemmeno di striscio cosa fosse la cultura. È ora di farne; però cultura, non chiacchiere buoniste eccetera, e sbarchi di Ulisse e grecisti della domenica.
- E quant’altro. Ce ne sono di problemi da affrontare…
Ciò premesso, i più sinceri auguri a Roberto Occhiuto e alla Calabria. E anche ad Ernesto Alecci, cui scriveremo in alto momento.
Ulderico Nisticò