Si è tenuto il 5 Marzo scorso il convegno, organizzato dall’Accademia Templare di Cirò Marina, dal titolo: “Testimonianze archeologiche e documentali sui Templari in Calabria”. Ha introdotto i lavori Enzo Valente, direttore della sezione locale dell’Accademia Templare il quale, oltre a spiegare al folto pubblico presente le varie funzioni dell’Accademia, ha voluto precisare le ragioni di questo convegno che nascono dalla certezza della presenza templare nel territorio cirotano. A presentare e a coordinare i due interventi previsti, del maestro d’arte Elio Malena e dello storico Giuseppe Pisano, è stata l’archeologa Carmen Chiarello la quale ha inteso evidenziare le grandi doti di Malena (che da molti anni dedica tutto il suo tempo per il recupero archeologico e per la valorizzazione artistica e culturale del territorio cirotano) e di Pisano (che con i suoi studi sta dando un valido contributo per la ricostruzione storica della Calabria e per la riscoperta di luoghi di questa regione che poco si conoscono).
E’ intervenuto quindi Elio Malena il quale, dopo un excursus storico, con l’ausilio di un proiettore ha fatto vedere numerosi reperti archeologici, buona parte da lui stesso rinvenuti nel territorio cirotano. Tra questi: alcune fiaschette (che contenevano l’olio proveniente dalla Terrasanta); delle particolari fibule e anelli (uno dei quali con raffigurata la croce di Gerusalemme). Inoltre, Malena ha voluto sottolineare il fatto che nel periodo normanno-svevo la parte nord-orientale della Calabria (una delle tre regioni geografiche amministrative) era denominata “Terra Giordana”, con chiaro riferimento alla Palestina.
Infine è venuto l’intervenuto di Giuseppe Pisano, il quale ha voluto fornire alcune prove della presenza templare in alcune diocesi di Calabria. A tale riguardo, relativamente alla diocesi di Martirano-Cosenza il pubblico presente ha potuto visionare lo stralcio di un documento inviato dal papa a detta diocesi, del 2 maggio 1311, in cui si parla che con l’approvazione del Concilio generale di Vienne, viene dichiarata l’assegnazione dei beni dei Templari all’Ospedale di San Giovanni in Gerusalemme. Un’altra prova della presenza dei cavalieri templari è stata fornita sempre da Pisano riguardo al paese di Andali, nella diocesi di Belcastro. Lo storico soveratese ha esposto un testo scritto dal religioso Carmelo Lo Re – sfuggito a tutti gli storici – nel quale si parla di una elargizione di 300 monete d’oro da parte di un cavaliere templare al cappellano della chiesa locale di San Giovanni con l’onere della celebrazione delle Messe. Questa notizia, ricavata dal prete calabrese presso l’Archivio Vaticano, è stata considerata molto interessante per il fatto che l’elargizione proviene da un singolo Templare e non dall’Ordine del Tempio.
Al termine il direttore dell’accademia templare, Valente – visibilmente soddisfatto – ha manifestato la volontà di organizzare presso la sede dell’accademia di Cirò Marina un punto d’incontro, un’agorà, dove discutere periodicamente su varie tematiche culturali alla presenza di esperti.