À la guerre comme à la guerre…


…dicono i Francesi, con la loro sorprendente capacità di dire un mondo intero in un calembour. Più popolaresca la celebre barzelletta della nonna che rivendica “Quando è guerra, è guerra per tutti”. L’Europa (dis)Unita va dichiarando che farà un esercito europeo: c’è voluto Trump, per costringerla!

Trump ha detto che i singoli Stati della NATO devono spendere in forze armate il 5% del loro bilancio. A guardarsi intorno, i singoli Stati europei non sono messi male, quanto ad armamenti.

L’Italia, per esempio, e applicando con larghezza l’articolo 52 cost. (andatevelo a leggere), e interpretando a modo suo anche l’11, che non è fatto di cinque ma di settanta parole, vanta una flotta imponente, e truppe di terra selezionate e addestrate; e che sono state e sono in prima linea in teatri di conflitto molto delicati e difficili.

La Francia ogni tanto si fa una guerra per conto suo, come quando, nel 2011, Sarkozy, seguito dal Nobel per la pace Obama (ahahahah), devastò la Libia, e senza manco avvertire il resto dell’Europa.

Le FFAA servono alla politica estera, una cosa che l’Europa non possiede minimamente: ed è stata ed è evidente la sua assenza dalla Palestina e dal Don. In Palestina sta imponendo la tregua Trump, sul Don sarà Trump a proporre la pace: l’Europa, non pervenuta!

Ebbene, senza una politica estera, l’Europa può spendere il 5, oppure il 55% in aerei, navi, carri e fucili, o anche lo 0,5%, e sarebbero sempre e solo soldi gettati dalla finestra. Attenti che non mi preoccupo dei soldi, giacché “finalità del denaro è nella spesa”, insegnano Aristotele e san Tommaso d’Aquino; ma vorrei che la spesa fosse utile.

Occorre un radicale cambio di mentalità, con robuste iniezioni di realismo. Occorre una classe dirigente europea del tutto nuova, e che non si curi dei tappi.

E non ci serve certo una burocrazia militare da aggiungere alla stantia burocrazia delle ricottine. À la guerre comme à la guerre.

Ulderico Nisticò