A Lamezia Terme sta nascendo un nuovo quartiere


“Il piano di lottizzazione Api è partito alla grande”. Ad annunciarlo è il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. “Il piano Api – afferma Mascaro- è un progetto rimasto fermo per anni, ma ora partito alla grande. Nelle aree per cui è stata firmata la convenzione di lottizzazione i cantieri stanno lavorando a pieno ritmo. Il nuovo quartiere che sta per nascere sarà non solo un collegamento tra Nicastro e Sambiase, ma soprattutto un importante passo avanti nello sviluppo urbanistico di Lamezia, in direzione dell’efficienza e della modernità”.

La nascita di Lamezia Terme, nel 1968, fece rilevare una forte mancanza di unitarietà tra gli agglomerati di Nicastro e Sambiase. Negli anni settanta si ipotizzò la possibilità di creare una “cerniera” che potesse creare una continuità tra i due quartieri. Trent’anni dopo fu concepito il “Piano Api”, con l’obiettivo di dare alla città di Lamezia un’identità e una struttura unitarie. Dal 2005, anno in cui si insediò la giunta Speranza, iniziò un percorso che portò, nel 2009, alla delibera ufficiale che sanciva la realizzazione di un nuovo quartiere. Tra i progetti previsti vi sono la realizzazione della concattedrale di San Benedetto, già in costruzione da circa sei mesi, del parco giochi finanziato dalla provincia di cz e già in fase di realizzazione e un’isola pedonale che collegherà la concattedrale al parco giochi, oltre alla realizzazione di abitazioni e alloggi moderni.
“A distanza di 8 anni dall’approvazione del piano particolareggiato – dice il primo cittadino- si è proceduto alla formazione di un tavolo tecnico, con rappresentanti dei vari settori coinvolti, allo scopo di accelerare i tempi e dare impulso alle nuove opere pubbliche e di urbanizzazione”.

Intervista all’assessore all’urbanistica, Anna Maria Scavelli.

A che punto è la concattedrale?
Il 30 aprile 2016 è avvenuta la posa della “prima pietra” della Concattedrale. E’ stata una data significativa per i lametini e per l’assetto urbanistico dell’intera città. La posa della “prima pietra” oltre a dare un nuovo impulso alla comunità cristiana di questa Diocesi che conta oltre 140.000 battezzati, deve essere intesa simbolicamente come un’ulteriore pietra di coesione per il tessuto urbano di Lamezia.
Ma a che punto sono i lavori di costruzione?
I lavori della Chiesa inter-parrocchiale del complesso diocesano San Benedetto dovranno concludersi nell’aprile del prossimo anno.
E’ un’opera importante?
Il nuovo complesso chiesastico occuperà un sito strategico, ponendosi insieme al palazzo municipale quale “elemento cerniera”, fondamentale per una politica urbanistica che mira alla concreta connessione dei tre ex centri di Sambiase, Nicastro e S.Eufemia.
Si tratta di un nuovo nucleo vitale dove convergono istituzioni politiche e religiose e attorno al quale è in atto un processo di crescita urbana, attraverso piani attuativi unitari e particolareggiati, come l’area polifunzionale integrata, meglio conosciuta con il suo acronimo di “piano API”.
Questo piano è nato molti anni fa?
L’idea era già insita nella “fondazione” della Città di Lamezia Terme avvenuta alla fine degli anni ’60. Fu poi ripresa in più occasioni, spesso fra contrasti di natura politica. Le prime proposte progettuali, risalenti agli anni ’90, avevano lo scopo di contrastare la crescente edilizia abusiva con l’intento di incentivare, in una logica sistematica, l’uso della ferrovia come trasporto urbano, la creazione di spazi verdi ad ampio respiro e percorsi pedonali fruibili. L’ idea progettuale subì nel tempo un ridimensionamento, infatti l’ambito d’intervento fu limitato alla zona “CPI” dell’allora vigente piano regolatore generale. Il complesso, composto da più comparti, avrebbe definito l’area intorno al municipio di via Perugini, stabilendo un equilibrio tra edifici, strade e spazi aperti.
L’attuale amministrazione ha condiviso questa strategia urbanistica?
Si, perché essa è improntata ad una logica di equilibrato sviluppo di interessi pubblico/privati. E, quasi contestualmente alla posa della “prima pietra” della Concattedrale, ha dato l’input alla realizzazione di due dei dodici comparti pianificati.
Quali sono le destinazioni d’uso?
Sono di diverso tipo: destinazioni commerciali, residenziali, alberghiere e per uffici. Le tipologie edilizie spaziano dagli edifici in linea con portico alle case isolate, mono e bi-familiari, a uno o due piani. Il comparto 1 è attualmente occupato dal “Centro giovanile della Multicultura” con annesso parco di competenza della Provincia di Catanzaro, anch’esso in stato d’attuazione. In conclusione si può affermare che questo nuovo “pezzo di città” iniziato con la posa della “prima pietra” di un edificio religioso fortemente voluto da papa Benedetto XVI, innesca un reale momento di crescita di Lamezia che, aldilà di tutte le fazioni politiche, servirà da volano e da collante per aiutare la nostra comunità a ricucire divari ideologici, sociali, religiosi ed etnici, riunendo tutti in un unico grande spazio, spirituale, politico e sociale.”

Antonella Mongiardo


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