A proposito del potenziamento: una circolare degli anni 70


vincenzo guarna

Vincenzo Guarna

Se negli anni ’70 fossero esistiti i docenti del potenziamento, probabilmente, la circolare che di seguito riportiamo avrebbe avuto un tono diverso, probabilmente più ottimistico.

In quegli anni non c’era il decreto Brunetta e nella Pubblica Amministrazione le assenze si registravano con più frequenza. E non c’erano i docenti del potenziamento pronti a riparare le falle. La circolare è stata scritta da un preside, allora giovanissimo, Vincenzo Guarna, a cui non mancava l’ironia, anche quando doveva affrontare situazioni di emergenza. Il comunicato di Guarna, scomparso 10 anni fa e che alcuni docenti conservano, insieme ad altre circolari redatte con lo stesso stile, si caratterizza per la sottile ironia nonché per la finezza letteraria. Uno stile sobrio, alternativo al linguaggio burocratico usato dai d.s. ma altrettanto efficace ed incisivo che Guarna spesso usava nel redigere circolari o altre note.

OGGETTO: DIVAGAZIONE n. 1

“Immaginino i sigg. colleghi, una barca, una grossa e vecchia barca in mezzo al mare. A bordo quattro uomini stanchi. La barca avanza nel mare perché, come scrisse D’Annunzio, “navigare necesse este” (Veramente, a un abate che concludeva il suo discorso al vescovo con la frase: “Devo pur vivere”, il vescovo rispose: “Francamente non ne vedo la necessità”!)

A un tratto si apre a poppa una falla. Immediatamente uno dei quattro uomini corre ai ripari, prima con le mani poi con tamponi di fortuna.

Risolve. Un altro uomo, intanto, aggetta l’acqua imbarcata.

Ma ecco una nuova falla, un nuovo correre ai ripari, un aggettare sempre più rapido, sempre più concitato.E ancora un’altra falla: ora tutti e quattro gli uomini sono al lavoro. Non fanno in tempo a tamponare una falla che se ne apre un’altra, l’acqua imbarcata aumenta trabocca.

Questa è la storia di una vecchia grossa barca in mezzo al mare.

Immaginino i sigg. colleghi che la vecchia grossa barca sia questa scuola, le falle siano i vuoti provocati dalle assenze repentine dei docenti, i quattro uomini stanchi sono lo scrivente e i suoi collaboratori”.

Redazione La Tecnica della Scuola


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