Sabato 8 marzo , a Soverato, in una sala consiliare affollata da un numeroso pubblico, tra cui molti ragazzi e ragazze, la Biblioteca delle Donne di Soverato ha celebrato la Giornata internazionale dei diritti delle donne con un convegno sul tema: “I consultori sono ancora luoghi di autodeterminazione delle donne?”.
Attorno al tavolo si sono confrontati più soggetti: la Biblioteca delle Donne, il Movimento “Riprendiamoci i consultori” della Locride, le Psicologhe dei consultori familiari di Catanzaro (Via Sirleto) e Girifalco, l’Associazione antiviolenza “Attivamente coinvolte”, oltre a numerose altre associazioni presenti in sala, tra cui il Centro Antiviolenza “Mondo Rosa”, aderente all’iniziativa, e l’UDI di Reggio Calabria che ha inviato un proprio comunicato. Il confronto è stato ampio e articolato.
Il convegno si è aperto con la proiezione di un interessante video, curato dalle socie Ausilia Siciliano, Maria Grazia Riveruzzi e Maria Procopio, che ha ripercorso, attraverso una carrellata di foto e video, la storia dell’8 marzo e quella dei consultori dagli anni 70 fino ad oggi.
Immagini intense ed emozionanti hanno testimoniato la lotta dei movimenti delle donne e delle femministe per conquistare leggi e diritti, tra cui la 405/1975, istitutiva dei Consultori familiari, e la 194/78 sulla tutela della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza.
Nel suo saluto iniziale la Presidente della BDS, Maria Procopio, ha ricordato l’obiettivo di questa iniziativa, che era quello di mettere al centro la situazione dei consultori per affermare ancora una volta il diritto alla libertà ed all’autodeterminazione delle donne ed anche per mettere l’accento sul rischio che questi diritti possano essere attaccati o negati attraverso alcuni fatti quali, ad esempio, il numero esorbitante di obiettori di coscienza negli ospedali e il tentativo di introdurre i movimenti Pro Vita nei consultori.
Anche il saluto del Sindaco di Soverato, Arch. Daniele Vacca, non è stato formale, esprimendo invece consapevolezza dell’importanza della funzione dei consultori e dei servizi sociali più in generale. Ha dato notizia dell’allestimento di nuovi locali (ex Acquario) dove ospitare, appena possibile, il Consultorio di Soverato ed ha espresso anche preoccupazione rispetto alla carenza di medici che si ripercuote sulla capacità di tutelare al meglio la salute di cittadini e cittadine.
La socia della BDS Maria Grazia Riveruzzi ha ripercorso la storia dei consultori dagli anni 70-80, nati dalla battaglia delle donne per affermare il diritto ad autodeterminarsi rispetto al proprio corpo, alla propria sessualità ed alla possibilità di scegliere una maternità libera e consapevole.
In questo orizzonte si è collocata l’esperienza della nascita del Consultorio familiare di Soverato, che è stato un laboratorio di partecipazione condivisa, nella sua gestione, da parte delle operatrici del consultorio e del comitato delle utenti.
Nell’intervento è stata ribadita l’importanza che il consultorio rimanga un presidio di medicina di genere, di prevenzione e di educazione, gratuito, a tutela della salute della donna e delle altre soggettività che vi afferiscono, con il principio dell’autodeterminazione alla sua base. Daniela Diano, del Movimento “Riprendiamoci i consultori”, accompagnata dalle attiviste Ilaria Commisso e e Juana Coluccio, si è fatta portavoce della preoccupazione rispetto al pericolo che i consultori vengano depotenziati nelle finalità per cui sono nati, attraverso la chiusura o il pericolo di chiusura di sedi, come avviene ad esempio nella locride, ma anche in diverse altre parti d’Italia, oppure attraverso la riduzione o la non implementazione di personale.
Altra preoccupazione è che possano perdere il loro carattere peculiare di servizio socio-sanitario attraverso l’assimilazione ad una struttura più di specialistica ambulatoriale. Ha poi commentato il DCA n. 15 del 23/01/2025 della Regione Calabria sulla “Riorganizzazione Rete Regionale Consultoriale” , sottolineando quanto questo possa rappresentare uno strumento importante per rilanciare i consultori ma evidenziando anche delle criticità che necessiterebbero di essere discusse.
Le psicologhe Maria Mumoli e Francesca Melino hanno illustrato l’operatività dei consultori dell’Asp di Cz sottolineando la pluralità degli interventi che vengono erogati a sostegno della salute della donna, della coppia, della famiglia ed anche delle soggettività che non si riconoscono nella struttura binaria di genere.
L’Avvocata Sara Spanò, dell’Associazione “Attivamente coinvolte”, nell’evidenziare il percorso che le donne vittime di violenza compiono per fuoriuscire da questa condizione, ha sottolineato come anche questo sia un percorso di autodeterminazione delle donne, che si interconnette con quello dei consultori.
Nel tentativo di sintesi di contributi ricchi e articolati, la conclusione di questo incontro la possiamo affidare alle parole di Laura Cirella dell’UDi di Reggio Calabria, che riassumono il senso di questa iniziativa: “… Perché i diritti conquistati non lo sono mai definitivamente: oggi siamo qui a difendere questi nostri diritti , sostanzialmente e formalmente.
Il ruolo dei consultori e di una medicina che pretendiamo democratica e accessibile a tutte è dunque determinante al fine di garantire il diritto alla salute di tutte le donne. … Le politiche e le retoriche reazionarie di questa fase globale che stiamo vivendo ci preoccupano: proprio per questo non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a chiedere e pretendere che i nostri diritti all’autodeterminazione dei nostri corpi e alla salute, non vengano toccati”.
Maria Procopio