A Stalettì per la pace


stalChi ha ritenuto suo dovere essere presente alla manifestazione per la pace di Stalettì, merito di don Roberto Corapi e della sua bella comunità, ha avuto la sensazione che il momento trascendesse persino la finalità specifica, per divenire un’occasione d’incontro e di socialità di un territorio che cerca collaborazione e unità. Sotto la guida di S. E. l’arcivescovo e con la presenza di molti sacerdoti curiali e parroci, c’erano il presidente della Provincia, Bruno; e, con il sindaco signora Stanizzi, quelli di Borgia, Cardinale, Davoli, Fabrizia, Gasperina, Girifalco, Montauro, Palermiti, Petrizzi, S. Andrea, S. Sostene, S. Vito, Satriano: spero non aver scordato nessuno; se mai, mi scuso. Chiaravalle è commissariata.
Quanto alla pace, voglio aggiungere di mio solo una riflessione. Il profeta Isaia ha lasciato detto, come leggiamo nel testo latino, 32,17, che “opus iustitiae pax”: la pace è frutto della giustizia, cioè della rimozione delle cause che provocano i conflitti; mentre non è vero, purtroppo, che la pace da sola causi la giustizia: ma questo è un altro discorso.
Bisogna operare dunque per la pace, dalle piccole alle grandi cause di ingiustizia che mettono a rischio gli equilibri. Per farlo occorre autorevolezza morale. Negli ultimi decenni, l’ONU si è rilevata incapace di prevenire guerre e conflitti; l’UE è divisa soprattutto sulle questioni della politica estera; agli Stati Uniti, che ogni tanto si arrogano di essere il gendarme del mondo, nessuno riconosce questa dignità, essendo sempre sospetti di perseguire interessi particolari. Il pianeta, se ha evitato le guerre tra potenze, è però devastato da innumerevoli scontri particolari senza soluzione.
Occorrono una disposizione d’animo alla pace, ma anche strumenti autorevoli e concreti. Intanto rinnovo il mio apprezzamento per l’occasione di spiritualità e socialità che ci ha donato don Roberto.

Ulderico Nisticò


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