Acqua pubblica – Basta sottrarre servizi di prima necessità a Lamezia Terme


Bisogna smettere di speculare sulla spalle dei cittadini vessati dalle tasse e per di più privati dai servizi essenziali come quello dell’acqua corrente in casa. Abbiamo fatto un ritorno al 1800 dove si faceva meno dei servizi igienici, ci hanno portato a fare meno dei servizi igienici nelle nostre case dopo una tale ora che si va a ripetere ogni sera come una costante.

Dopo che hanno tagliato le luminarie, hanno tagliato la Fiera Agricola vera fiera della tradizione di Lamezia Terme, hanno tagliato persino l’acqua dopo una certa ora la sera e forse taglieranno anche il carnevale per completare il quadro dei tagli.

Il cittadino oramai è diventato solo un pollo da spennare e lo tengono in allevamento intensivo senza rispettare le basilari norme della vita quotidiana, nello stesso tempo non si capisce per quale motivo Lamezia Terme deve essere ridotta a non poter usufruire di un servizio che la popolazione paga al fine che sia erogato, non si capisce il motivo della sottrazione di acqua notturna, quando in realtà forse la vendiamo a paesi limitrofi.

Coloro a farne maggiormente le spese sono gli ammalati e le persone anziane e poi i commercianti di attività di ristorazione e tutti coloro che hanno bisogno dell’acqua per poter garantire l’esecuzione del proprio lavoro, a farne le spese sono anche le casalinghe che dopo una determinata ora, si trovano accumulati piatti e stoviglie da lavare ed infine ne facciamo tutti le spese, perché ci hanno sottratto i servizi igienici di base, anche semplicemente il lavarsi le mani o tirare lo sciacquone per non parlare per chi il giorno è tutta la giornata fuori a lavoro e tornando vorrebbe espletare le normali norme di igiene personale o magari cogliere il tempo delle ore notturne per avere un ristoro con un doccia o un bagno rilassante.

Per tali motivi, dopo aver osservato un eccedenza di questa ormai abitudine, che si sta protraendo nei vari mesi da quando è iniziata questa spiacevole pratica, mi sento in dovere di chiamare in causa cioè il popolo pagante di tale servizio e che nello stesso tempo se lo trova sottratto.

Bisogna decidere di risolvere il problema in maniera permanente o in maniera temporanea con orari più consoni alle normali faccende di casa, un buon inizio potrebbe essere quello di avere un’erogazione dell’acqua fino alle ore 23.15, orario nel quale la maggior parte delle persone o quasi la totale popolazione ha effettuato i propri compiti domestici, ed anche le attività commerciali si presume che abbiano finito di svolgere il proprio lavoro.

Se non si arrivasse a questa opzione o ad una opzione concordata dopo questo comunicato stampa che solleva la problematica della mancanza di erogazione dell’acqua nelle ore notturne, saremmo costretti a prendere provvedimenti in autotutela a pronunciarci a chiedere il nostro diritto violato alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo a Strasburgo, mediante petizione pubblica allegando almeno 1000 cartelle di pagamento dell’acqua potabile effettuata da parte dei cittadini.

Francesco Mendicino, Rinascita di Lamezia


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