Affitti brevi e legalità


 Non so esattamente se i miei articoli sono stati letti da chi di competenza, ma è certo che le idee camminano. Ricorderete quante volte ho stigmatizzato gli affitti in nero, di cui tutta Italia, e soprattutto la Calabria, e pullula soprattuttissimo Soverato; e che, a mio parere, è stata la causa del degrado del turismo soveratese, e ha inciso pesantemente sulla stessa urbanistica.

Questa premessa, per informarvi di una utilissima circolare ministeriale sugli affitti brevi: d’ora in poi non si possono affittare appartamenti con accordi telefonici e simili, bensì ogni proprietario (o chi per lui, come ora diremo) si deve accertare che Mario Rossi sia davvero Mario Rossi, e non il mafioso don Momo Luparotti in vacanza… oppure un terrorista di Hamas o un agente dello Stato d’Israele armati di tutto punto.

Come si accerta? Attraverso i documenti d’identità, da registrare e segnalare a chi di dovere. Ragazzi, vi piace la CULTURA DELLA LEGALITÀ? O pensate che sia solo l’occasione per marinare le lezioni e sentire fumose conferenze sempre le stesse, ovviamente di venerdì? Ebbene, se volete la LEGALITÀ, ecco un ottimo esempio.

Così la finiamo che se io, come spesso mi accade, mi trovo in albergo per una notte, devo consegnare subito la carta d’identità, e invece il suddetto don Momo si può spacciare per Felice Allegria e prendere casa a Soverato un mese e non lo controlla nessuno.

E bravo, Piantedosi!

Come farà la proprietaria vecchietta, come farà il proprietario di una casa di Soverato ma abitante a Varese? Semplicissimo: affida il tutto, in modo regolare e pagandoci le tasse, a un’agenzia regolare.

Come convincere emigrato e vecchietta? Ancora più semplice: multare a sangue chiunque sgarri, ottuagenaria inclusa. Vedrete che si sparge la voce…

Un corollario. Gli appartamenti affittati regolarmente e con documento e con le tasse costeranno di più. Ottimo: a Soverato servono turisti genuini, non “quanta gente sul Lungomare”!

Ulderico Nisticò