Agiografia del Primo novembre


Francesco di Paola

Francesco di Paola

L’agiografia è una disciplina della teologia e della storiografia. Si chiama così da ἅγιος (hàghios), reso in latino come sanctus; e studia i Santi proclamati tali dalla Chiesa. La prassi è un processo canonico in quattro gradi, da Venerabile a Servo di Dio, più semplici; ai più ardui gradi di Beato e Santo. Come tutte le cose umane, anche tale “promozione” può aver subito vicissitudini.

Per esempio, Francesco di Paola, morto nel 1507, venne santificato già nel 1519; mentre Tommaso d’Aquino attese dal 1274 al 1323; e di molti altri il processo è rimasto senza conclusione. Per esempio ancora, Carlo Amirante… e no, procuratevi “La fede tenace”, edizione 2025, così farete un’opera di bene.

E anche Francesco Marini detto Zumpano, che pur chiamiamo Beato… beh, il suo processo non iniziò mai. Ha lavorato, me incluso, una commissione per Cassiodoro, e siamo in attesa di notizie.

Oggi è il giorno di Ognissanti, e li ricordiamo tutti, anche quelli che sono dimenticati, o la cui venerazione è affievolita per inavvertita sostituzione. È accaduto ad antichi Santi greci. Sono greci in gran parte, qui da noi: Agazio, Barbara, Caterina Martire, Foca, Giorgio, Gregorio, Nicola, Pantaleone, Teodoro…

Leggete un calendario bene informato. Troverete Santi di ogni epoca e ogni condizione sociale: Stefano re d’Ungheria, e Martino de Porres umile monaco che spazzava il convento e tonsurava i confratelli, ed è Patrono dei barbieri.

E donne di semplice fede, e Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e pilastro della lingua italiana. I Santi sono modelli di vita cristiana e umana, ciascuno “nel suo stato”, quindi facendo quello che doveva fare, a volte in modo quotidiano, a volte in modo “eroico” (si dice proprio così), con atti di sublime valore come il martirio.

Prima di essere Santi, furono esseri umani, e la biografia, non ancora agiografia, ci riserva delle sorprese. Esempio, Francesco d’Assisi, la cui vita fu molto diversa dal famoso film di Zeffirelli; e leggete l’XI del Paradiso.

Molti Santi sono Patroni di interi popoli, o di categorie sociale o di luoghi. Nel nostro caso, e lo ripeto per la millesima volta, Patrona di Soverato è l’Addolorata; mentre l’Addolorata è anche Patrona della Parrocchia di Soverato Superiore; e della Parrocchia della Marina è l’Immacolata. È Compatrono della città san Giovanni Bosco.

“E questo fia suggel ch’ogn’uomo sganni”, direbbe Dante, atteso che sulla storia di Soverato circolano numerose idee sbagliate. Ai Santi si chiedono grazie, non perché essi siano capaci di farne, ma in quanto intercessori presso Dio. Patrono della Calabria è san Francesco di Paola.

Non restano che gli auguri a quanti portano il nome di uno di Tutti i Santi.

Ulderico Nisticò