Al Teatro del Grillo di Soverato Gaia Nanni applauditissima con “gli ultimi saranno ultimi”


Saluta con enfasi e grande entusiasmo il nutrito pubblico del Teatro del Grillo di Soverato dopo uno spettacolo intenso e travolgente che ha strappato non pochi applausi a scena aperta tributati all’attrice fiorentina interprete de “Gli ultimi saranno ultimi” nella cui pièce – lei che ha vestito i panni di personaggi dei più disparati – ne affronta addirittura cinque. Una grande prova d’attrice, un’impresa non facile quella di essere contemporaneamente la disperata donna incinta che perde il lavoro, la fredda dirigente che l’ha appena licenziata, l’avvenente trans colombiano, la signora delle pulizie dell’azienda nel ruolo anche di narratrice e l’ingenua poliziotta di provincia.

Tutti questi personaggi hanno il volto di Gaia Nanni in un monologo che rappresenta uno spaccato dei nostri tempi dove sempre più spesso sopravvivere ha preso il sopravvento su vivere. Si tratta di un testo tragico e allo stesso tempo comico che affronta un tema sempre più frequente di cui sono vittime le donne che decidono di volere un figlio: la conseguente perdita del posto di lavoro, distruggendo così sogni e speranze oltre al sussidio necessario per garantire dignità alla vita della mamma e del bambino.

La storia di Luciana – la giovane operaia al settimo mese di gravidanza che fa irruzione, armata di pistola, nella sede della multinazionale che non ha rinnovato il suo contratto a termine – coinvolge, commuove, trascina e incanta lo spettatore, mantenendo in perfetto equilibrio i toni della comicità con quelli della denuncia civile e del disagio sociale.

Sessanta minuti per una performance in cui il pubblico trova il tempo per sorridere e riflettere. Pochi oggetti di scena e la musica dal vivo del chitarrista Gabriele Doria accompagnano con forza e vigore l’interpretazione dei personaggi, di queste donne coinvolte nella vicenda. In particolar modo il personaggio di Luciana Colacci, la protagonista che arriva a compiere un gesto estremo, stanca e stremata dall’ennesima ingiustizia subita. Dove Luciana rappresenta il simbolo di un Paese che ha subito e continua a subire. Un Paese che si è adattato senza alzare la testa e a non lottare per i propri diritti.

Gli ultimi saranno ultimi, spettacolo scritto nel 2005 da Massimiliano Bruno storico autore di Paola Cortellesi (che l’ha interpretato sia a teatro che nella trasposizione cinematografica) è un dramma reale, specchio di tante emozioni in un vortice di voci, volti, stili linguistici e personaggi che si inseguono e si susseguono in scena ad un ritmo veloce – la regia è di Marco Contè – in cui la versatile attrice si sposta da un angolo all’altro del palco, ognuno deputato a un personaggio fino a quando tutti non si riuniscono in un solo spazio, quello dove si consuma la tragedia.