Allarme acrilammide nel cibo: richiamate patatine Chips


Giornalmente o quasi si parla dei richiami alimentari che riguardano molti prodotti che portiamo ogni giorno sulla nostra tavola. Il ministero della Salute, non di rado, richiama alcuni lotti di vari alimenti per la presenza di salmonella, listeria o altre sostanze potenzialmente pericolose.

Ma anche l’acrilammide è una sostanza che è presente nei cibi che mangiamo e molto spesso neanche lo sappiamo. Consumarla in grandi quantità può essere molto pericoloso, in quanto potrebbe anche essere genotossica e cancerogena.

A tal proposito, il ministero della Salute ha pubblicato nella pagina internet dedicata agli avvisi dei prodotti non conformi, a tutela della salute dei consumatori, il richiamo precauzionale da parte del produttore, per un possibile rischio chimico dovuto alla possibile presenza di un elevato contenuto di acrilammide, di un lotto di patatine chips gusto ‘sweet pepper’ a marchio Vipa Chips.

Il prodotto in questione è venduto in sacchetti da 140 grammi con il numero di lotto SP2/23 e il termine minimo di conservazione del 25/12/2023. Le patatine chips richiamate sono state prodotte dall’azienda Pestova SHPK nello stabilimento di Pestovë, municipalità di Vushtrria, in Kosovo. L’acrilammide è un composto chimico che si forma soprattutto durante i processi di frittura, tostatura, cottura al forno e arrosto di alimenti ricchi di carboidrati.

Questa sostanza, classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo, viene prodotta quando i componenti naturali delle materie prime assumono una colorazione bruna. Inoltre, perlomeno negli animali da laboratorio, vi sono indizi di possibili effetti negativi dell’acrilammide sul sistema nervoso e sulla riproduzione.

Per questi motivi, l’assorbimento di questa sostanza mediante gli alimenti dovrebbe essere ridotto al minimo. Alla luce di quanto sopra esposto, a scopo precauzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda i consumatori che avessero acquistato confezioni di questo tipo di non mangiare ciò che c’è al loro interno e restituirle al punto vendita dove sono state acquistate.