Allarme demografico e divario economico: La Calabria rischia di perdere un quarto dei suoi abitanti entro il 2050


 La Calabria si trova sull’orlo di un grave declino demografico ed economico, un rischio alimentato inesorabilmente dai fenomeni interconnessi dello spopolamento e del rapido invecchiamento della popolazione.

Le proiezioni di Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, dipingono un quadro allarmante per la regione, prevedendo una drastica riduzione degli abitanti nei prossimi decenni.

​La Prospettiva di un Salasso Demografico

​Secondo gli studi di Svimez, la Calabria è destinata a perdere quasi un quarto dei suoi abitanti entro il 2050. Questa contrazione, se confermata, avrebbe un impatto devastante sul tessuto sociale ed economico locale, compromettendo la sostenibilità dei servizi, il ricambio generazionale nel mondo del lavoro e la vitalità delle aree interne, già fortemente penalizzate.

​Le cause sono chiare: un saldo migratorio negativo, con i giovani, e in particolare i laureati, che lasciano la regione in cerca di migliori opportunità, e un basso tasso di natalità, che accelera l’invecchiamento della popolazione residente.

​ Il “Costo” della Laurea nel Sud

​Il fenomeno dell’emigrazione intellettuale è strettamente legato al divario salariale che penalizza pesantemente i professionisti calabresi. L’analisi sui differenziali di reddito mette in luce una disparità significativa: un laureato in Calabria guadagna in media 300 euro in meno al mese rispetto a un suo coetaneo e pari livello di istruzione che lavora nel Nord Italia.

​Questa differenza economica non solo rende la Calabria meno attrattiva per i suoi talenti, spingendoli a cercare fortuna altrove, ma mina anche il potenziale di sviluppo della regione. La fuga di capitale umano qualificato priva il territorio delle competenze e dell’innovazione necessarie per invertire la rotta del declino.

​Una sfida urgente per la Politica Regionale

​I dati Svimez non sono solo statistiche, ma un urgente campanello d’allarme che chiede risposte concrete da parte della politica regionale e nazionale.

Affrontare il rischio di un tale tracollo demografico ed economico richiede una strategia integrata, che punti non solo a creare opportunità di lavoro, ma anche a valorizzare economicamente i titoli di studio e a migliorare l’attrattività complessiva del territorio per le giovani famiglie e i professionisti.

​Il tempo per agire è ora, prima che le conseguenze dello spopolamento e dell’invecchiamento diventino irreversibili.