Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria e Ferrovia Jonica: lettera aperta dell’Associazione Ferrovie in Calabria


Egregio Ministro,
Egregi candidati alla Presidenza della Regione Calabria,
a nome dell’Associazione Ferrovie in Calabria che rappresento, esprimo la massima soddisfazione nell’apprendere che, attraverso apposito progetto di legge, verrà finalmente finanziata con 3 miliardi di Euro, l’Alta Capacità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria Centrale, lungo la parte terminale della Ferrovia Tirrenica Meridionale. L’Associazione Ferrovie in Calabria, sodalizio nato nel 2012 ma già esistente informalmente dal lontano 2006, attraverso il blog “Ferrovie in Calabria”, si occupa da anni di promuovere il rilancio e lo sviluppo dei trasporti su rotaia all’interno del territorio calabrese, sia per quanto riguarda la rete ferroviaria nazionale gestita da RFI, ovvero le linee Tirrenica, Jonica e trasversali, e sia per quanto riguarda la rete ferroviaria a scartamento ridotto di Ferrovie della Calabria srl: le nostre battaglie, molte delle quali vinte negli ultimi 5 anni, vertono su potenziamenti infrastrutturali e incremento/ottimizzazione dei servizi ferroviari regionali ed a lunga percorrenza, con una particolare attenzione allo sviluppo dell’intermodalità e delle integrazioni tariffarie gomma/ferro. Ci siamo battuti, e continuiamo a farlo (come spiegherò con maggiore precisizione all’interno di questa lettera aperta) per l’avvio dell’elettrificazione della Ferrovia Jonica, attesa da 40 anni, e finalmente finanziata ed in corso tra Sibari e Catanzaro Lido oltre che sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale.

Ci siamo battuti per l’incremento dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza tradizionali ed Alta Velocità sul corridoio Tirrenico, mentre è ancora in corso la nostra battaglia per il ritorno dei collegamenti a lunga percorrenza da/per Milano Centrale, Bari Centrale e Roma Termini lungo il corridoio Jonico. Per quanto riguarda il turismo ferroviario, un grande obiettivo raggiunto da parte della nostra Associazione, grazie all’impegno della Regione Calabria e di Ferrovie della Calabria srl, è stato il ripristino di parte della Ferrovia Silana, interamente inserita all’interno della Legge nazionale sulle Ferrovie Turistiche n.128, attraverso l’attivazione di un servizio ferroviario turistico a vapore sulla tratta Moccone – San Nicola Silvana Mansio.

Ma è chiaro che, senza una dorsale ferroviaria veloce, funzionale e maggiormente flessibile rispetto a quella attuale, risulta difficile sperare in un rilancio generale di tutto il sistema dei trasporti su rotaia calabresi, e di conseguenza in un rilancio del tessuto socio-economico di una regione che, purtroppo, giorno dopo giorno si spopola sempre di più. L’Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria, che porterà al completamento del Corridoio TEN-T n.5 Scandinavo-Mediterraneo fino a Palermo, darà una boccata d’ossigeno storica alla nostra Calabria, ed ovviamente anche alla vicina Sicilia. Una linea ferroviaria ad Alta Capacità, significa anche “velocità alta”, un concetto relativamente diverso rispetto a quello di “Alta Velocità”, che prevede una omogeneizzazione di tutto il tracciato da Salerno a Reggio Calabria, con velocità massime di 200 km/h: vista la cifra investita di 3 miliardi, infatti, crediamo che il progetto del Governo sia incentrato più ad un sostanziale rinnovo e velocizzazione “spinta” dell’attuale Ferrovia Tirrenica Meridionale tra Salerno e Reggio Calabria, piuttosto che un nuovo tracciato AV/AC parallelo all’attuale percorso ferroviario tirrenico, o su altra sede. Tre miliadi di Euro sono una cifra ingente, non sufficiente a costruire una linea ferroviaria ex novo, ma sicuramente adeguata alla realizzazione di alcune importanti opere, diffuse lungo il tracciato già esistente, che assieme porterebbero alla riduzione dei tempi di percorrenza tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini, di circa un’ora.

Con collegamenti Frecciargento, da Reggio Calabria a Roma si arriverebbe in poco meno di 4 ore, mentre circa 3 ore si impiegherebbero da Lamezia Terme Centrale alla Capitale. Tempi molto simili a quelli esistenti tra Roma e le città di Bologna, Milano e Torino. In molti casi, si tratta di interventi già pianificati da anni, ma mai finanziati, e che riteniamo, finalmente, sia giunto il momento di realizzare:

– Variante ferroviaria Sapri – Ogliastro (il tracciato storico rimarrebbe attivo per l’instradamento dei servizi ferroviari regionali, in territorio ad altissima vocazione turistica). Una curiosità: non si sa chi e perchè lo abbia fatto, ma su Google Maps risulta tracciata, come se fosse già esistente, questa variante ferroviaria (!!);
– Quadruplicamento della tratta Salerno – Battipaglia;

– Valutare quadruplicamento della tratta Rosarno – Villa San Giovanni;

– Interventi di rettifica dell’attuale tracciato, dove possibile, per innalzare le velocità massime di linea nei vari ranghi A, B, C, P e migliorare il comfort di viaggio, specie con materiale rotabile Frecciargento ad assetto variabile;

– Valutare la costruzione di una variante ferroviaria a Lamezia Terme, con spostamento del tracciato della Ferrovia Tirrenica Meridionale a ridosso dell’Aeroporto Internazionale, con costruzione di una nuova stazione denominata “Lamezia Terme Aeroporto”, dotata di adiacente autostazione di interscambio gomma/ferro, ed in diretta connessione con l’aerostazione, in sostituzione dell’attuale stazione di Lamezia Terme Centrale. Attraverso tale intervento, tutti i treni del corridoio Tirrenico oltre a quelli provenienti dalla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale e quindi dal versante Jonico, servirebbero l’Aeroporto Internazionale;

Ma chiaramente, Alta Capacità non significa, per lo meno a nostro parere, soltanto upgrade spinto dell’attuale Ferrovia Tirrenica Meridionale: significa anche dare un nuovo futuro alle linee ferroviarie afferenti, iniziando dalla Jonica, ancora ben lontana dal poter essere considerata una linea ferroviaria all’altezza dell’importante ruolo che riveste all’interno del territorio calabrese, nonostante sia comunque destinataria di un finanziamento di 500 milioni di Euro per rinnovo dell’armamento e velocizzazione da Sibari a Reggio Calabria + 150 milioni di Euro destinati ad elettrificazione di parte di essa. Se come anticipato è in corso l’elettrificazione tra Catanzaro Lido e Sibari oltre che sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, lo stesso non si può dire per il tratto a sud di Catanzaro Lido, fino a Melito di Porto Salvo.

Per questo tratto, infatti, ad oggi non è ancora stata finanziata l’elettrificazione, il cui costo si aggirerebbe attorno ai 150 milioni di Euro. Come si può, quindi, pensare di creare un “super-corridoio” ferroviario sul versante Tirrenico, se poi, lo stesso, per una qualsiasi criticità ad esempio climatico/sismica, rischia di bloccarsi e di non avere alcun itinerario alternativo per poter garantire la continuità ferroviaria? Oppure non avere alcuna alternativa per l’instradamento di treni merci, nel caso in cui il traffico ferroviario, come probabilmente accadrà, dovesse crescere? E di certo, non si può pensare di sopperire a queste criticità, con non più di otto locomotori diesel “D445” costruiti nei primi anni ’80, che a stento riescono a garantire i servizi InterCity tra Reggio Calabria Centrale e Taranto lungo la fascia Jonica.

Non si può più, nel 2020, immaginare una linea ferroviaria come la Reggio Calabria – Taranto, dorsale a servizio del versante jonico calabrese e potenziale “valvola di sfogo” per il corridoio Tirrenico, ancora pervasa da dubbi ed incertezze sulla sua totale elettrificazione. Tre miliardi di Euro sono molti: sono sì destinati alla Salerno – Reggio Calabria, ma una rinnovata Salerno – Reggio Calabria ferroviaria, non può prescindere anche da una rinnovata ed elettrifcata Ferrovia Jonica, da tornare a servire con collegamenti ferroviari a lunga percorrenza degni di questo nome, per tutta la totalità del percorso. Ricordiamo, per completezza di informazione, che ad oggi, in Italia (escludendo la rete ferroviaria della Sardegna), non esistono più dorsali ferroviarie a trazione diesel: rimane, appunto, soltanto la Ferrovia Jonica. Speriamo che questa sia l’ultimo appello che lanceremo dalla Calabria, su questo tema, ai Governi ed alle istituzioni calabresi: confidando nell’impegno del Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, con la quale condividiamo il concetto di “opportunità del ferro” per il rilancio del sistema-trasporti nazionale, auspichiamo anche ad una condivisione del nostro appello da parte dei candidati alla presidenza della Regione Calabria.

Ringraziandovi per l’attenzione, e rimanendo a disposizione per ogni forma di collaborazione, come da mission ormai consolidata dell’Associazione Ferrovie in Calabria, porgo un cordiale saluto.

Roberto Galati