Ancora sul commercio, e i parcheggi a pagamento


E finalmente le idee circolano. Ho avuto un’interessante discussione con persona esperta di commercio, che, per la crisi e le chiusure di negozi, attribuiva responsabilità alla circolazione e alla carenza di parcheggi.

Ho ribadito la mia piena condivisione alla pedonalizzazione del Corso, che, a mio avviso, non solo non danneggia le vendite, ma le dovrebbe favorire; e se chi passeggia non compra, penso io, è perché c’è poco e niente da comprare.

C’è però del vero, nelle riflessioni sul traffico. Tutti sappiamo, per esperienza diretta, che a Soverato è difficile parcheggiare. Detto questo, dovrebbe bastare; e invece no, e conviene approfondire il problema.

– C’è ancora, a Soverato, chi usa l’automobile come negli anni 1960, quando lo struscio sul Lungomare si faceva, braccio esposto dal finestrino, in macchina. Sarebbe ora di imparare a camminare a piedi.
– Ci sono alcune aree di particolare groviglio: esempio, la scuola di via Olimpia, attorno alla quale, in certi orari, si trovano allegramente auto in seconda quando non terza fila.

– C’è chi viene a Soverato senza scopo, e senza spendere mai un soldo.
– Moltissimi, d’estate, arrivano all’alba e se ne vanno di notte, occupando così un posto, e non per questo apportando alla città un vantaggio, se non per la stantia locuzione “quanta gente”. Il turismo si misura in letti e coperti, non ad occhiate.

Soluzione, e non a parole ma con i fatti e subito: i PARCHEGGI A PAGAMENTO, con queste regole:

– Escluse le auto dei residenti;
– Abbonamento agevolato per i proprietari di seconde case;

– Abbonamento agevolato per chi affitta un appartamento e simili, bene inteso se in modo LEGALE;
– Abbonamento agevolato mensile per chi ne abbia interesse per lavoro o rapporti familiari;

– Individuazione opportuna delle aree a pagamento e di quelle libere;
– Nelle aree a pagamento, bastano 0,50 € l’ora a sconsigliare gli sfaccendati;
– Multe per gli abusi di parcheggio;

– Multe salatissime a chi scambia le vie soveratesi per l’autodromo di Monza;
– Intensificare il trasporto pubblico, soprattutto a favore dei cittadini che abitano in zone meno comode.

Quanto al commercio, ripeto in sintesi che si compra qualcosa se ne vale la pena e se la merce è buona. Se no, si va altrove.

Ulderico Nisticò