Anno inutile, il 2016; e auguri


 Il 2016 poteva passare alla st… eh, alla cronaca, almeno per la riforma costituzionale; gli Italiani, con una mostruosa alleanza tra D’Alema, Berlusca, la Meloni, Grillo e il Manifesto, hanno detto che stanno bene le cose come stanno.

Per tutto il resto, ricorderemo il 2016 solo per la sventura del terremoto di Amatrice. L’economia era tisica nel 2015, e tisica è al 31 dicembre dell’anno dopo: qualcosa cresce, qualcosa cala, ma sono bruscolini, o giochetti con i numeri. La matematica, quando diventa statistica, è un’opinione, e spesso campata in aria o francamente truffaldina.

 L’Italia si è riempita di ogni genere di stranieri sconosciuti, tutti promossi a “donne e bambini disperati in fuga dalla guerra e dalla fame”. Ora che, dopo Belgio e Francia, è stata colpita anche la Germania, finalmente persino il governo italiano si accorge che i clandestini sono clandestini. Che aquile!

 A proposito, ho indovinato in pieno: le dimissioni fasulle di Lucano erano una sceneggiata, e se uno si vuole dimettere, scrive e protocolla; poi tutto è finito in bene orchestrati applausi. Aspettiamo però l’esito delle indagini ministeriali.

 Se esistesse un’Europa, sarebbe evento storico l’uscita della Gran Bretagna; ma l’Europa esiste solo negli uffici dei burocrati di Bruxelles, quindi del fatto britannico non si è accorto nessuno.

 Il governo e l’esercito siriani, con l’alleata Russia, hanno liberato Aleppo dalle bande di tagliagole spacciati per “ribelli moderati” e sorretti da Obama e Israele: bene; l’ONU si è rivelato l’ente inutile e costoso che è dal 1921.

 Nel 2015, la Calabria era l’ultima d’Europa; idem per il 2016. Scopelliti e Oliverio pareggiano nell’assoluto nulla. Il Crotone è andato in A, ma forse era meglio se restava dov’era prima.

 La cultura calabrese è rimasta, nel 2016, un teatrino antimafia segue cena; in alternativa, lacrime di depressi che recitano la parte della depressione e ci campano sopra allegri. Il TG3, trasferito Samengo, è tornato Telecorbelli.

 A Soverato, niente di nuovo. L’amministrazione vivacchia, l’opposizione dorme il sonno di Endimione: tanto sono dello stesso partito; il centro(destra) non esiste proprio, come del resto alla Regione. La popolazione invecchia, i commerci languiscono. Il Teatro comunale va avanti a speranze e promesse, incluse quelle per il 2017, ma nel 2016 è stato aperto solo su private iniziative; se no, ragni.

 Io, nel mio piccolo, ho rappresentato due volte “L’ippogrifo sa volare” a Soverato; “Le dee stelle” a Davoli; “Circe e il viaggio” a Petrizzi; “Madre Terra” a Torre R.; per la Terza Età: “Si spusaru e Carnilovari” (in dialetto), “Le Muse e la musica”, “Passio Domini”, “San Francesco di Paola”; poi “Medea” (in latino) a Roma; a Girifalco “Per Claudio Stranieri”, “La cena delle streghe”, “Le memorie di Ulisse”; “La Picocca” a Satriano. Ringrazio tutti quelli che, per puro svago ma con arte e passione, hanno validamente contribuito. Posso essere soddisfatto, e approfitto per ricordarvi il 4 prossimo, chiesa del Monte di Catanzaro, ore 18, canto e parole “I Magi”.

 Nel 2016, una cosa buona c’è stata, ed è che si può entrare sulla Trasversale a Gagliato e uscire a Serra. Evviva il Comitato, evviva quei sindaci che hanno impegnato la loro faccia. Ora aspettiamo la Vibo – 106.

 Comunque, buon 2017 a tutti.

Ulderico Nisticò


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