Arcuri e [presunta] corruzione con le mascherine; e diplomi in Calabria


A forza di vedere film americani, scappa pure a me che tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva. Ora che ho detto la barzelletta, parliamo di cose serie.

È proprio in questa americanata protestante, in cui io non cado, quella della responsabilità personale soggettiva. Io non voglio sapere se Arcuri è individualmente responsabile penalmente di qualcosa: se la veda con il giudice, se indagato; o, se credente, con il confessore.

Qui siamo di fronte a un caso di responsabilità oggettiva: mucchi di errori; “culpa in vigilando”, “culpa in eligendo”. Ha scelto dei collaboratori sbagliati, non ne ha controllato l’agire. Ah, se si studiasse il latino! “Culpa” significa errore, non necessariamente reato. Se il pilota di un aereo sbaglia la rotta, non è un reato; ma con altrettanta certezza, io non gli farei più nemmeno guidare un triciclo a pedali. Se un professore di greco ignora l’aoristo secondo, non è un reato; ma io lo manderei a insegnare poesiole umanitarie nella Media, non certo al Liceo Classico. Se un medico non sa operare, non è un reato, ma io lo metterei solo a misurare le febbre…

L’errore non è un reato? Lo è se un medico che non sa operare pretenda di farlo, e magari di diventare primario; colpa gravissima è se l’ignorante di aoristi fa domanda per il Classico solo perché è la scuola più vicina a casa… Se Arcuri ha accumulato potere e compensi… Se Arcuri ha commesso serissimi errori…

È dunque ora di ristabilire le responsabilità oggettive; e chiarire che queste sono tanto più gravi, quanto più alto è il ruolo rivestito. Le colpe di un usciere che fa male l’usciere non sono gravi come quelle di un dirigente che fa male il dirigente. E un dirigente incapace va semplicemente rimosso. Un dirigente onesto ma incapace va rimosso; se disonesto, ci pensi la magistratura. Non sa fare il dirigente? Basta a licenziarlo.

Lo stesso per la dirigente della scuola in Calabria, evidentemente incapace di accorgersi che c’è un commercio di fasulli diplomi. Se indagata, se la veda… eccetera: ma intanto, è stata trasferita fuori dai piedi.

Ebbene, se passa questa prassi, a cominciare dal licenziamento in tronco di Arcuri, viene affermato il principio che la colpa oggettiva riguarda la politica, e non la magistratura, che invece si deve curare dei reati soggettivi e personali. Se un negozio vende roba scadente, il suo non è un reato, ma io cambio negozio.

A proposito: quella di commissario è una nomina fiduciaria di Conte non un impiego (e “simul stabunt, simul cadent”, con Conte), perciò ad Arcuri non resta nemmeno la banalissima e consueta scappatoia di un ricorso al TAR.

A questo punto, e siccome io dico sempre quello che penso, magari il licenziamento di Arcuri mi induce a fermarmi un attimo e riconsiderare la mia finora dubbia impressione sul governo Draghi? E già, è stato sostituito anche Borrelli alla Protezione Civile. Non lo so, e non corro certo alle conclusioni: lo vedremo, se ci saranno, dai prossimi licenziati.

Ulderico Nisticò