Mentre da più parti in tutta Italia si discute (con non poche perplessità da parte degli esperti) sulla scelta di somministrare il siero anglo-svedese e quello di Johnson & Johnson anche ai più giovani, utilizzando apposite giornate vax day, il professor Ludovico Abenavoli, componente dell’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Calabria interviene spiegando che in Calabria “prosegue la somministrazione del vaccino Astrazeneca anche nelle fasce di età più giovani. Attualmente, nell’open day riservato ai maturandi ed ai ragazzi di terza media, dai 12 ai 20 anni viene somministrato il siero Pfizer mentre agli over 20 uno degli altri vaccini disponibili a seconda dell’anamnesi fatta nel centro vaccinale”.
“Per noi – ha detto all’ANSA il dottor Ludovico Abenavoli – fanno fede le indicazioni dell’Aifa che raccomanda un uso preferenziale per gli over 60 di Astrazeneca. Se dovessero cambiare le indicazioni, ovviamente, ci adegueremmo. Il problema è che viene lasciato troppo al libero arbitrio persino del singolo medico vaccinazione. Servono indicazioni più stringenti”.
“Tra l’altro – prosegue Abenavoli, gastroenterologo professore all’Università Magna Graecia di Catanzaro – dai dati epidemiologici i casi di trombosi messi in relazione con Astrazeneca sono sovrapponibili a quelli degli altri vaccini con l’eccezione della trombosi del cavo cavernoso. Inoltre, con questo vaccino, stiamo conducendo una sperimentazione al contrario. Nella fase tre, infatti, Astrazeneca è stato testato sugli under 55 mentre adesso il suo uso è consigliato agli over 60″.