Al nuovo sindaco di Lamezia Terme, Mario Murone, l’augurio di molti anni di attiva e fattiva amministrazione.
Lamezia è la quarta città calabrese per numero di abitanti, e vanta un primato di centralità geografica e di nodo ferroviario, aereoportuale, stradale. Come tutta la Calabria, ha molti problemi, però anche molte risorse potenziali, e anche in atto. Lamezia deve diventare ancora più centrale, attraverso contatti economici con aree contermini relativamente vicine e quasi confinanti: Pizzo e Vibo, Amantea, Catanzaro, e alle spalle l’attivo Reventino; insomma, fare della centralità geografica una risorsa sociale ed economica.
Se ne accorsero i Greci con Terina e Temesa; i Romani con Aquae Angae, ad Turres, Clampetia; i Romei fondando Neokastron, Fortezza Nuova; Federico II, che amò Nicastro, la quale si ribellò agli Angiò a favore di Corradino. Rimase centro notevole e sede vescovile; nel 1936 venne a termine la poderosa bonifica della palude, con sviluppo dell’agricoltura specializzata e della produzione di zucchero e altro; nel 1968 si unirono in Lamezia Terme i precedenti Nicastro, Sambiase, Sant’Eufemia, con una superficie di 168 km, la più estesa della Calabria.
Di questa lunga storia rimangono testimonianze da ancora meglio valorizzare culturalmente e turisticamente: le figure notevoli (Fiorentino, Costabile…); la cattedrale e diversi santuari e chiese cittadine e della Diocesi; i centri storici monumentali; il castello federiciano; il convento; il bastione di Malta; l’abbazia di Sant’Eufemia…
…a questa, nel mio piccolo, io ho dedicato qualche attenzione.
Ulderico Nisticò