Autonomia e Ausonia


 Non sentiamo altro che “Con l’autonomia crescerà il divario Nord Sud”; ed è un ottimo esempio di caduta collettiva dal pero. Ogni anno le statistiche ufficiali c’informano del divario, e che, in particolare, la Calabria è l’ULTIMA D’EUROPA, e Crotone e Vibo sono le ultime d’Italia. Ebbene, non ho mai sentito e letto un lamento da politicanti e vescovi e intellettualoni etc, e giornali e tv locali non hanno mai dedicato un rigo alla tristissima notizia. Del resto, che volete? Mica era uno sbarco di Ulisse: era solo la notiziuola che la Calabria è l’ultima d’Europa!

 È, e non da quando il parlamento ha votato la legge Calderoli e il presidente Mattarella l’ha firmata, è l’ultima da decenni, e, ripeto, nel più totale silenzio laico ed ecclesiastico e culturale e politico. Nessuno, dal 1970, si chiese come mai la Calabria ricevesse valanghe di soldi per poi rimandarli vergini indietro; e di chi fosse la colpa. La colpa, nel 1970, non era di Calderoli, che contava 14 anni; e tanto meno della Meloni, che nascerà sette anni dopo. La colpa fu di: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio e A. Viscomi di centrosinistra; e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi, Santelli, e Spirlì di centro(destra). Con Occhiuto le cose vanno meglio, però aspettiamo la fine del quinquennio.

 La colpa fu degli intellettuali piagnoni a pagamento; delle università diplomifici e creatività zero… eccetera.

 Perciò io non provo nessunissima paura dell’autonomia differenziata, anzi l’aspetto con il massimo piacere.

 Certo che non mi sogno di pensare all’autonomia del Molise con i suoi 300.000 abitanti; o della Calabria con ufficialmente 1.800.000, di fatto meno, e con altissima percentuale di anzianotti. E per questo che vado proponendo – e guarda se monsignori e professoroni rispondono! – la Regione Ausonia, mettendo assieme Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria; totale, 67.000 kmq, e circa 12 milioni di abitanti; quanto all’Abruzzo, secondo me è ormai Italia Centrale: ma ne possiamo parlare

 Ecco una cosa seria, anche di fronte a una Lombardia che, da sola, di abitanti ne conta dieci milioni, senza dire dei flussi. Per chi vuole scomodare la storia, sarebbe il Reame quale fu dal 1282 al 1816.

 E non basta. L’Ausonia di cui io – e praticamente io solo – dico, non dev’essere la somma delle attuali, e poco efficienti entità. Servono istituzioni del tutto nuove: un presidente eletto e che si nomini una giunta; un consiglio di pochi, pochissimi membri; una burocrazia quanto basta, cioè scarnissima, e personalmente responsabile.

 Infine, ripensare gli assetti territoriali: è assurdo che la Calabria annoveri 404 Comuni, la gran parte dei quali piccolissimi e poverissimi, però con sindaco e opposizione.

 E serve una cultura meridionale genuina, senza Ulissi e altre fandonie; senza lacrimatoi lautamente retribuiti; senza inseguimenti di utopie a chi la spara più grossa. Esempio: il suaccennato Reame. Ebbene, offro un caffè a chi ne sa qualcosa. Quanti caffè risparmiati, ragazzi!

Ulderico Nisticò