Quando noi dello “Sportello dei Diritti” ripetiamo da anni che gli autovelox non sono infallibili e che vengono utilizzati soprattutto per “far cassa” ci siamo presi anche qualche rimprovero finché poi proprio coloro che ci beccavano sono incappati in situazioni limite, dandoci poi ragione.
Questa volta ad essere “beccati” da un apparecchio per la misurazione della velocità, dal 21 aprile scorso in soli due giorni in Bassa Sassonia, in Germania, sulla Weißer Budenweg una via nel comune di Northeim, non è stato un automobilista bensì alcuni runners. Una postazione mobile installata dalla polizia locale ha infatti sanzionato in soli due giorni alcuni pedoni che correvano oltrepassando il limite di velocità fissata in 20 chilometri orari.
Un superamento che… ha comportato una multa. Con controlli di velocità ad ampio raggio, la polizia ha rallentato i runners in diversi stati federali nella cosiddetta Blitzermarathon. A Northeim, Bassa Sassonia, un autovelox è stato molto impegnato da giorni su una strada in zona pedonale. “Alice” – questo è il nome del dispositivo mobile di misurazione del ritmo del distretto di Northeim.
“Alice” è sempre posizionata nelle strade ad alta densità di incidenti. Dove si guida troppo veloce e in zone ad alta sinistrosità. Il dispositivo è stato recentemente nella Breiten Straße, ex zona pedonale a Northeim. Nel frattempo, la parte orientale è solo a traffico limitato, come ha spiegato il portavoce del distretto al NDR Bassa Sassonia. È consentita una velocità massima di marcia anche per i pedoni. I video corrispondenti stanno facendo il giro sui social network su Internet.
Alla fine, la stazione ha immortalato 137 foto. In 52 delle immagini, tuttavia, non si vedevano automobili o altri veicoli a motore, ma pedoni, più precisamente corridori. La maggior parte dei giovani aveva scoperto il limite di “Alice”, che consentiva di camminare solo a passo d’uomo scattando oltre i 20 km/h del sistema radar.
Il primo classificato viaggiava a ben 40 km / h e ora dovrebbe aspettarsi la notifica di una multa di 160 euro e la decurtazione di due punti dalla patente di guida. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, siamo arrivati al colmo e ci auguriamo che quest’idea assurda non venga replicata anche in Italia.