Badolato – In Piazza Castello questa sera esorcismo contro lo spopolamento e la morte dei borghi


Come è noto pure a livelli internazionali, il Comune di Badolato (adagiato sulle amene colline della costa jonica della provincia di Catanzaro) fu nel 1986 il primo paese al mondo a reagire energicamente contro lo spopolamento dei borghi vedendo il proprio centro medievale perdere sempre più abitanti a causa dell’emigrazione, dei miraggi della modernità e della globalizzazione che imponeva già le sue vittime sacrificali, mentre chiese, case e palazzi medievali e terreni cominciavano ad andare in rovina.

La rivolta o (come si disse) provocazione culturale fu quella di mettere in vendita le 800 case rimaste vuote, aiutato in questo clamoroso SOS dalla stampa, specialmente da quella estera molto determinante a far diventare come precedente quella “rivoluzione badolatese” poi imitata da tanti altri Comuni, i cui sindaci non sapevano cosa inventarsi per arginare il triste fenomeno del depauperamento delle loro popolazioni.

La stessa Comunità Europea, allora, ammise che tra i suoi confini c’erano ben dodicimila paesi spopolati (di cui parecchi già morti) e addirittura 40 milioni di abitazioni rurali di pregio in disfacimento. Questo 33 anni fa, figuriamoci adesso! Un mondo, una cultura, una civiltà andava e continua ad andare letteralmente sgretolandosi. Proprio come in questi giorni sta andando a fuoco e irrimediabilmente in rovina l’Amazzonia. E la degenerazione climatica-ambientale ha toccato punte di quasi non-ritorno. Da qui il massimo allarme.

C’è qualcosa che non va nelle mente umana che tende sempre più paurosamente alla distruzione e all’autodistruzione. E a Badolato, nel nostro piccolo, non c’è modo né verso di salvare il salvabile, dopo 33 anni di lotte contro il decadimento e la scomparsa dei borghi e dei paesi, e nel mondo contro la desertificazione che provoca ondate migratore così grandi e ovunque da allarmare i governi benestanti e le persone benpensanti su cui inevitabilmente, se non si prendono immediati provvedimenti, crollerà tutto addosso. E non c’è, purtroppo, una Terra o un pianeta di riserva dove rifugiarsi in tempo. Catastrofe definitiva e, si teme, anche nucleare visti gli intrepidi testi in aumento tra le potenze mondiali in armi.

Cosa fare, allora, in questi casi?… Non resta che rivolgersi ad un esorcista, come ai tempi delle streghe. E Badolato ha trovato il suo esorcista in una inimitabile intellettuale veneta di Noventa Vicentina, Imelda Bonato, 77 anni, la quale è rimasta per ben 20 anni nel borgo, proprio come una vera antroposociologa, per studiare il tristissimo fenomeno che devitalizza i millenari borghi desertificandone le ubertose campagne, così come il truce e colpevole batterio della xylella devasta il Salento uccidendo i suoi ulivi millenari, tramutando in polvere l’alacre ed artistico lavoro di innumerevoli generazioni di sapienti agricoltori.

Questa sera, 29 agosto 2019, in Piazza Castello parteciperà all’esorcismo lo Scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone, il filosofo di Soverato (CZ) Salvatore Mongiardo (78 anni), il quale da decenni sta studiando formule adatte a debellare i mali estremi per fare rinsavire i potenti e i popoli predicando e pubblicando libri su libri, che, pare, gli procurano sempre più adepti convinti e decisi a reagire a tutta questa illogica deriva che, se non ostacolata, rischia di distruggere l’umanità in quattro e quattro otto.

L’esorcismo avrà luogo a Piazza Castello del borgo antico di Badolato dalle ore 21 e sarà il primo di una lunga serie del “Salvamondo” finché il demone della disgregazione non sarà almeno quietato ma si spera definitivamente sconfitto. Perché il rito possa avere efficacia avrà bisogno della partecipazione attiva di quante più persone possibile disposte a commuoversi, persino a piangere pur di allontanare da Badolato e dal mondo i diabolici spiriti delle dissociazioni, delle diaspore e della completa dissoluzione planetaria.