Presentato a Badolato il bel volume “Per chi arrivano i rondoni. Racconti dal Sud”, di Vincenzo Squillacioti, fondatore della Radice e direttore dell’omonima rivista, che con questa manifestazione celebra i suoi fecondi trent’anni di vita.
Moderatore Pietro Cossari, e dopo la corposa introduzione dello stesso Squillacioti, che ha anche ricordato Tonino Fiorita, amico della Radice, il presidente Mario Ruggero Gallelli ha relazionato sul trentennio e dell’associazione e della pubblicazione periodica.
La parola è passata a Caterina Primi, docente dell’Università di Firenze, la quale ha scoperto Badolato e ha comprato casa al Mancuso. Ha magistralmente rilevato gli aspetti antropologici e sociologici dei racconti di Squillacioti, vero specchio, ha detto, di Badolato, ma, attraverso un paese e molte figure particolari, di un’umanità reale e universale.
Sono seguiti pertinenti interventi di Ulderico Nisticò, Bepi Condò e Antonio Tropiano; e la bella serata si è conclusa con un lieto momento conviviale.
I racconti di Vincenzo Squillacioti sono senza dubbio, e come si conviene a ogni genuina letteratura, memoria personale e autobiografica, con tutte le licenze poetiche opportune; eppure si avverte profumo di Badolato, anche quando le vicende s’immaginano o si narrano lontane.
E chissà se è vero che il soldato badolatese davvero incontrò in trincea il cappellano militare Angelo Roncalli, oggi san Giovanni XXIII? Vogliamo, anzi dobbiamo credere di sì.
Ci obbliga a credere ai racconti lo stile lineare e terso e chiaro di scrittura, senza fronzoli, eppure affascinante e ricco di gusto letterario.