Badolato – Sabato 24 Settembre l’esito scenico dello studio “Vx Elettra. Sole a picco”


Ultimo appuntamento della seconda annualità di MigraMenti Off al Teatro comunale di Badolato – sabato 24 alle 21.30 l’esito scenico dello studio “Vx Elettra. Sole a picco”

elettraSarà recuperato sabato 24 settembre alle ore 21.30, l’ultimo appuntamento della seconda annualità del progetto di residenza “MigraMenti Off” al Teatro comunale di Badolato. Lo spettacolo, a chiusura della programmazione curata dalla Compagnia Teatro Del Carro Pino Michienzi, con la direzione artistica di Luca Maria Michienzi e Anna Maria De Luca, avrebbe dovuto andare in scena a fine agosto, ma MigraMenti Off e la compagnia Odysseia Teatro decisero di rinviarlo in segno di rispetto nei confronti delle famiglie e dell’intera comunità badolatese all’indomani del terribile incidente che qualche giorno prima aveva spezzato la vita ad un gruppo di giovanissimi concittadini.

La serata di sabato, infatti, offrirà agli ospiti anche un momento di riflessione attraverso una lettura da parte di Anna Maria De Luca.

Ad andare in scena poi ci sarà l’esito scenico dello studio su due Elettre “V x Elettra. Sole a picco” realizzato nella permanenza in residenza nel mese di agosto. Con Carolina Cametti e Elisa Menchicchi, la produzione di Odysseia, ideata e diretta da Paola Tarantino sull’elaborazione drammaturgica della stessa Tarantino insieme alle due protagoniste in scena, proporrà uno studio su Elettra, «una Elettra che diventa doppia – si legge in una nota della produzione -. Vissuta in due momenti diversi della storia del mito. Perciò due Elettre. Due storie contemporanee, malavitose, fatte di codici e di silenzi, di senso dell’onore e del desiderio di vendicare un torto subito, di un potere che uccide, ma anche di una vibrante voglia di vivere, della continua speranza che le cose possono cambiare se ci si ribella, che qualcuno da qualche parte nel mondo le possa continuare ad amare».

Sul palco le due Elettre vivranno in due appartamenti di un palazzo in una periferia desolata, separate da un muro. Una si diletta a sigillare panetti di cocaina, cantare canzoni che passano alla radio, parlare col bambino che porta in grembo. L’altra aspetta, si nasconde, ferma le sue giornate sul nastro di un registratore. Il telefono è l’unico mezzo per comunicare con l’esterno. La prima ha un marito spacciatore che non torna mai a casa e una madre troppo occupata nei suoi affari. L’altra ha un fratello che pare rimandare sempre il loro incontro e la fine della “prigionia” di cui la sorella ci mostra i segni. Per ciascuna l’unica presenza reale è l’altra. Dopo un primo incontro non proprio felice, le due iniziano a parlarsi, avvicinarsi, a non poter fare a meno della presenza dell’altra, si potrebbe credere a un certo punto, che l’una possa cambiare il destino dell’altra.


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