Bezos, multimiliardario mondiale, poteva sposarsi dovunque gli girava, da un piccolo villaggio sperduto nel Bhutan a una stazione spaziale ovviamente di sua proprietà, e ha scelto Venezia.
Ragazzi, come scenografia dello spettacolo, è quasi insuperabile; come organizzazione, è superlativa e perfettamente funzionante; come soldi, un regalo di tre milioni (non ho capito se € o $, ma è quasi lo stesso) alla città, e un indotto di un miliardo per alberghi, ristoranti, negozi, vaporetti, gondole eccetera. Qualcuno si è opposto, ma fu robetta patetica.
E qui ci scappa (crepi l’invidia dei ciuchi!) la citazione filosofica e sociologica: la teoria del Sombart in “Lusso e capitalismo”, dove, in contrasto con le tesi del Weber sulla cultura protestante grigia e disciplinata, vede nelle corti cattoliche rinascimentali, con il loro sfarzo eccetera, le origini stesse dell’economia moderna.
Il lusso di pochi, pensate… forse, ma guardate un quadro del XVI secolo, una ricchissima dama vestita splendidamente e acconciata con vera arte, e riflettete quanto lavoro, quanto commercio, quante braccia e quante dita e quanti occhi abbiano in diversissimi modi operato per azzimare la nobilissima fanciulla in cerca di nobilissimo marito. Il lusso di pochi è dunque fatica e guadagno di molti.
Venezia è Venezia dai tempi di Aquileia e di Marco Gratico e Basiliola del d’Annunzio; e anche Venezia funzionava come sopra: un’oligarchia di ricchissimi, una popolazione di operosi, una moneta fortissima, e una flotta da guerra sempre pronta, e sulla quale salivano i poveri e i ricchissimi, esposti alla stessa gloia e allo stesso pericolo.
Donde la fedeltà di tutti alla Serenissima: “Marchesco sono nato, e marchesco voglio morire”, proclamò il contadino padovano in faccia ai francesi invasori.
Però, a pensarci, anche la Calabria potrebbe creare la sua industria dei matrimoni internazionali, per tutti i gusti: mare, montagna, Sila, archeologia greca e romana, solenni chiese…
Sapete che succede? Che anche qui avremmo un poco di contestazione contro “la Calabria colonia”; i soliti sei o sette al massimo, che sui social si proclameranno LA CALABRIA INSORGE… Ma sì, dovrebbero pagarli, i sette gatti, che fanno colore e attirano i giornali!
Come chiamare l’impresa? Ma dai, oggi è passato di moda Ulisse ed è il turno di Italo, scoperto da alcuni geni della cultura… i quali IGNORANO che ne parlava Tucidide nel V secolo a.C., e loro scoprono l’uovo sodo.
Bezos si è già sposato; ma ce ne sono miliardari da coniugare… Magari ne venisse uno anche qui da noi.
Ulderico Nisticò