Boicottaggio della RAI su Muccino?


A quanto trapela, il corto di Muccino presenta una Calabria di limoni e arance: tutto il resto – arte, storia, filosofia, personaggi, mare, montagna, etc. – non è a conoscenza del regista; e nessuno gliel’ha detto; né lui si è curato di leggere un libro che non sia Goethe (1749-1832) “dove fioriscono i limoni”. Ma sarò più preciso quando vedrò il corto o i suoi pezzettini…

Se mai lo vedrò. Intanto, lo stesso giorno e il giorno dopo della presentazione del corto a Roma, la RAI Calabria, tra un mattinale e l’altro della Questura, ne tace. Così ieri sera h 19.40 tv, stamani radio 07.15, poi tv 07.40. Non può essere dimenticanza, è palese boicottaggio. Perché, lo sa la RAI.

La Regione, in questo caso e pro tempore Spirlì, non prende subito provvedimenti? Eppure, ha speso 1.700.000 €, pari a 243.000 € a minuto, proprio allo scopo di fornire alla Calabria un’immagine… di limonate, ma sempre meglio dei piagnistei antimafia è, segue cena.

Ebbene, la stessa Regione, se non lo ha già fatto, protesti a sangue contro la RAI, e pretenda, a buon diritto, che il servizio pubblico faccia il servizio pubblico, e dia tutte le notizie, tanto più se costano al minuto 243.000 €. Qualcuno della Regione afferri un telefono, chiami qualcuno, gridi come un ossesso.

Ora, subito: mentre scrivo, sono le 08.45; lo scritto uscirà tra poco, ma, derogando un tantino, immediatamente lo spedirò in privato a chi so io. Pretendo, ho 243.000 ragioni al minuto per pretendere, che la RAI dia alle 14.00 di oggi la notizia del corto di Muccino.

Ulderico Nisticò