Borotalco Johnson & Johnson (J&J) sotto accusa negli USA


Donna morta di cancro “Usava talco quotidianamente”. Multa di 72 milioni

JOHNSON-JOHNSONCon una storica sentenza un tribunale dello stato Usa del Missouri ha ordinato alla multinazionale americana Johnson & Johnson (J&J) di pagare 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna morta di cancro secondo cui il decesso è stato provocato dall’uso prolungato del borotalco. Il giudice ha infatti imposto alla ditta il pagamento di 10 milioni di dollari come risarcimento e 62 come azione punitiva per non aver “avvertito i clienti” ed aver agito “in malafede” sulle possibili complicazioni relative all’uso prolungato di talco. La donna, Marvin Salter, 62 anni, morta per cancro alle ovaie, usava il talco Johnson&Johnson da anni. Il verdetto è arrivato dopo 5 ore di camera di consiglio ed è chiaro che Johnson&Johnson, forse il più grande produttore al mondo di prodotti sanitari già al centro di critiche per lo shampoo “che non fa piangere” dedicato ai bambini, impugnerà la sentenza. Il prodotto in questione è il Baby Powder. Il verdetto è arrivato dopo 5 ore di camera di consiglio ed è chiaro che Johnson&Johnson, forse il più grande produttore al mondo di prodotti sanitari già al centro di critiche per lo shampoo “che non fa piangere” dedicato ai bambini, impugnerà la sentenza. Gli avvocati del figlio della donna hanno sostenuto che il gruppo sapeva dei rischi di cancro del prodotto e ha omesso di informare i consumatori. Si tratta del primo verdetto del genere, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che potrebbe aprire la porta agli oltre mille casi simili già avviati nei tribunali statunitensi e secondo alcuni esperti molti altri potrebbero seguire. Da anni al centro di polemiche da parte dei consumatori per l’utilizzo ad esempio di diossano e formaldeide, considerati come elementi probabilmente cancerogeni per l’uomo, la Johnson&Johnson si è impegnata ad eliminare dai suoi prodotti ogni tipo di sostanza considerata pericolosa. Rimane però sul banco degli imputati l’uso costante del talco, minerale naturale composto di magnesio, silicio, ossigeno e idrogeno.


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