Buona idea da Crotone sul territorio


Stanno lanciando una buona idea: una provincia che vada dall’attuale di Crotone a quella che ormai si usa chiamare Sibaritide, quindi dal fiume Tacina ai confini con la Basilicata. L’idea è valida per parecchie buone ragioni:

– L’attuale provincia di Cosenza, nei confini del 1816 e guai a toccare anche un palmo, è assurdamente così vasta che con cinque province di Cosenza si farebbe l’Albania e con sei il Belgio; e gli abitanti di Trebisacce non sanno manco dove sia Amantea, e viceversa.
– Le due province del 1994 sono nate già aborti. Su quella di Vibo, non mi dilungo, tanto il fallimento è sotto gli occhi.
– Quando, negli anni 1980, si cominciò a parlare di Crotone, io, allora nella veste di membro del Comitato Centrale del MSI-DN, dissi in sedi ufficiali che mi stava bene, ma a patto che comprendesse anche S. Giovanni in Fiore e Cariati. Risposero tutti che era un’ottima proposta, poi se ne fregarono come al solito, missini inclusi, badando ognuno al proprio particulare.
– L’attuale provincia di Crotone è un territorio dissestato e in desertificazione umana, con due soli centri consistenti, Crotone e Cirò Marina; e tutto il resto, sorvoliamo. Chiuse le industrie, versa in debolissime condizioni economiche.
– Nel frattempo è sorto il nuovo Comune di Corigliano-Rossano, con 80.000 abitanti, che ne fa la terza città calabrese, e ben 360 kmq di territorio. Sono centri notevoli anche Trebisacce, Cassano, Cariati…

Creare un’area come ipotizzato, metterebbe assieme circa 400.000 abitanti, con alcune interessanti potenzialità oggi poco e male sfruttate:

– quel che rimane dell’agricoltura del Marchesato; gli agrumi delle Sibaritide;
– industria boschiva presilana e silana;
– turismo balneare con Castelle, Melissa, Cariati, Rossano, Trebisacce, Albidona…
– turismo montano;
– turismo culturale con un immenso patrimonio quasi trascurato con la sola eccezione di S. Severina e, più sporadicamente, Castelle, Rossano e Corigliano.

Tutti i problemi dell’area si possono riassumere in uno solo: la viabilità. L’attuale provincia KR pullula di strade, che però sono solo percorsi di guerra tortuosi, e gruviera. Serve un piano per:

– dismettere quasi tutti quei sentieri: entro un anno, se li rimangia la natura;
– tracciare strade poche, dritte e moderne: una nuova 106 ionica; la Crotone-Simeri, di cui invano si favoleggia da anni; una strada lungo il Tacina, dallo Ionio a S. Giovanni F.

Tutto questo e quant’altro non potrà mai venire affrontato se restano in piedi 70 Comuni, ma solo da un ente di vaste dimensioni e competenze.
E se avete tanta voglia di Magna Grecia, ebbene, inaugureremo la nuova provincia con una grandiosa manifestazione per fare pace, finalmente; nel 510 a.C., Crotone distrusse Sibari. Ma è passato tanto tempo, da allora…

Buona idea, dunque, una grande provincia ionica settentrionale. E se facessimo lo stesso da Borgia a Guardavalle… o a Locri?

Ulderico Nisticò