Non parlo del Ponte sullo Stretto, a proposito del quale qui ripeto solo che prima lo fanno e meglio è. Qui parlo dei ponti nel senso di vacanze che ci saranno tra aprile e maggio. Si sa già che le mete preferite sono, nell’ordine, la Sicilia la Toscana la Campania. La Calabria? Non pervenuta.
È del resto ovvio. In Sicilia e Toscana e Campania, come a Roma e Venezia e Umbria eccetera, il turista viene attratto da un’offerta molto variegata, e che in ampia misura è culturale in senso amplissimo. La Calabria, che di offerta culturale ne avrebbe in tutti i sensi, continua a credere di essere negli anni 1950 di “tutti al mare a mostrar le chiappe chiare”; e, infatti, riceverà la sua modesta fetta di bagnanti dal 20 luglio al 25 agosto, poi tanti saluti.
La ragione di fondo è che il turismo calabrese è larghissimamente in mano a dilettanti agostarici, i quali non hanno alcun interesse, faccio un esempio, a che il bagnante vada da Soverato a Serra S. Bruno, a rischio che non beva la birra nel loro lido ma sugli altrui monti! Tanto meno vogliono prolungare la stagione. Noi lo chiamiamo turismo come ancora qualche scemo del villaggio va dicendo che il nonno era barone. Il turismo si misura a letti e coperti e vendite dei negozi, non a “quanta gente sul Lungomare” o in viuzze strette dove cinquanta persone paiono una folla ma sono cinquanta.
Ora parliamo della Regione Calabria? Anche nella Giunta Occhiuto, che pure ha dei meriti in altri campi, gli assessori al turismo e alla cultura sono di ARREDAMENTO, soprammobili come è sempre stato dal 1970.
Non hanno una politica del turismo e dell’immagine: vedi patetico documentario di Muccino. Sanno poco e niente della Calabria, e non hanno l’umiltà di chiedere a chi ne sa più di loro.
Chi ne sa? Non certo gli intellettuali ufficiali piagnoni e malinconici, e malati di una calabresità tossica tipo film in falso dialetto tradotto in falso italiano; e tuttavia ampiamente retribuiti e premiati e cittadini onorari anche di Belforte. Belforte non c’è da cinque secoli, però una cittadinanza onoraria la concede lo stesso, segue cena.
E fu così che i ponti di primavera scivoleranno sopra la Calabria senza generare lavoro e denaro. Mi sbaglio? Se mi sbaglio, fuori i numeri; numeri, non ciacole.
Ulderico Nisticò