Qualche giorno fa abbiamo scoperto che la Calabria ha perso, detto in generale, un miliardo e cento milioni; oggi siamo a un miliardo e duecento, per un “errore”. Certo, errare è umano: ma sarei lieto di sapere quale dei tantissimi e pagatissimi passacarte della cosiddetta Cittadella ha fatto la cavolata, e conoscerne nome e cognome; e ricostruirne la carriera, per vedere com’è che l’hanno assunto.
Esiste, tra le innumerevoli leggi del nostro corrottissimo Stato (corruptissima republica, plurimae leges: Tacito), una che consenta di punire chi sbaglia, anche alla Regione Calabria? Se esiste, la si applichi, e ciò per tre finalità:
- Punire il colpevole;
- Pubblicarne il nome, così si vergogna;
- Diffondere la paura della punizione, e favorire così una corsa al prepensionamento degli ignoranti e incapaci, di cui la suddetta Regione pullula.
Corollario: incapaci, imbecilli e ignoranti fanno più danno dei ladri.
E passiamo ai Comuni. Qui il discorso è diverso, perché si tratta, almeno molto spesso, di inadeguatezza del personale.
Ciò per evidenti ragioni: la Calabria, con i suoi pochi residenti e ancora meno domiciliati, contava prima 408 Comuni; oggi, con le fusioni di Casali del Mango e Corigliano Rossano, solo… solo 404. La stragrande maggioranza sono piccolissimi e pochissimo popolati… all’anagrafe, e in realtà ancora di meno. È ovvio che il microscopico Comune non sia in grado di elaborare e scrivere i complicati progetti richiesti da Ministeri, e peggio dall’Europa.
Soluzioni?
- Affrettare le conurbazioni. NOTA: Conurbazione significa fusione tra due o più Comuni, non diavolerie burocratiche.
- Intanto, fornire assistenza ai Comuni attuali.
In entrambi i casi, scopriamo che la Calabria perde soldi; soldi che sono utili in sé per asili e per acqua, e che, attraverso i lavori pubblici, danno occupazione e retribuzione, quindi vengono in soccorso alla nostra sempre più misera economia.
Ulderico Nisticò