Calabria, Soverato, turismo e flusso


soverato_spiaggia Dicono i numeri che a Sud c’è stato, finora, un miglioramento del numero dei turisti rispetto all’anno scorso. Dicono anche che, tra le Regioni meridionali, la Calabria anche in questo caso è l’ultima. Nihil sub sole novi, è vero; la Calabria è sempre ultima in qualcosa che non sia negativa!

 Calabria ultima, un altro successo di Oliverio e della sua Giunta di Alto Profilo; degna, del resto, dei suoi predecessori di centrosinistra e di centro(destra). Di suo, Oliverio e gli Alti aggiungono l’assoluta ignoranza di ogni aspetto culturale, sostituito con il finanziamento a pioggia delle sagre delle patatine in busta.

 Detto questo a vergogna di Oliverio e dell’Alto, non possiamo fermarci qui. I poteri politici – Stato, Regioni, Province o come oggi siano, Comuni – hanno il compito di fornire le strutture della vita civile quali strade, fogne eccetera; mentre il lavoro di operatore turistico dovrebbero compierlo gli operatori turistici, come quello di medico i medici e quello di meccanico i meccanici, eccetera. E qui casca l’asino, con una caduta molto più rovinosa dei politici. La Calabria è ultima soprattutto perché gli operatori turistici non sanno fare il loro mestiere.

  1. Quanti sono, in Calabria, gli operatori turistici professionali, e che lo facciano tutto l’anno? Pochi, secondo me, e Soverato ne è un evidente esempio.
  2. Gestire un albergo o ristorante o lido balneare durante le ferie da un altro lavoro è il contrario di essere operatore turistico tutto l’anno; giacché si ha interesse a che la stagione finisca con la fine delle ferie del titolare. L’operatore turistico è quello che vorrebbe lavorare da gennaio e dicembre.
  3. Ma a gennaio fa freddo, e il mare… Qui l’asino non cade ma crolla: in Calabria, ahimè, sono tutti orgogliosamente convinti che l’unico tipo di turista al mondo sia quello dei Vitelloni: giovane e bello (gagarino, per l’esattezza!), ricco, balneare e arrostito, e reso mezzo scemo dal “divertimento”, ovvero sedicente discoteca, cioè grammofono a volume esagerato. Perciò c’è solo il mare, con quasi totale assenza di ogni altra forma di arrivo di forestieri: turismo religioso, culturale, scolastico, sportivo, di salute, della terza età, congressuale e quant’altro.
  4. Il mare, un decimo di tutte le coste italiane, è del resto gestito malissimo: quattro tavole, ombrelloni residuali, servizio quasi nullo, sport acquatici zero… sole e sabbia, e fine!
  5. E veniamo al caput mortuum. Dove dormono, i turisti? Se parliamo di Soverato, ci sono, ufficialmente, 380 posti in alberghi (meno di un’ala secondaria di un alberguccio di Rimini!), di cui vanno tolti 50 per chiusura di fatto, mentre un altro si è trovato il posto fisso come Quo vado. Aggiungiamo qualche B&b e roba del genere. Tutti gli altri stanno in appartamenti abusivi in nerissimo; appartamenti di mediocre o scarsa qualità. E c’è una regola desunta dall’economia generale: il turismo cattivo scaccia quello buono!
  6. Vero che, a sensazione, quest’anno si vede più gente degli altri anni. Però, più gente c’è a passeggio, meno ce n’è a mangiare e a consumare un gelato! E il turismo è un’attività imprenditoriale, e si misura a spese e ricavi.
  7. Quando la sera tra le 23 e le 04 circola vorticoso traffico di auto alla ricerca di un parcheggio, mentre la mattina dalle 07,00 alle 11,00 si può parcheggiare comodi al centro tra spazi vuoti, ciò è prova evidente che non è turismo ma flusso. Il turista non esce in auto in cerca di posto, ma a piedi, e l’auto la lascia in albergo. Si affanna al posto auto invece chi a Soverato viene – spesso dopo aver cenato a casa – e resta fino a sonno inoltrato, poi torna al paese. Per carità, porta soldi anche lui: però chiamiamolo con il suo nome di flusso, non di turista.
  8. NOTA: Ho visto, con mio sgomento, posti vuoti al centro anche la sera della Madonna a mare; un tempo si parcheggiava a Davoli e a Montepaone, quella sera! Ma questo è un altro discorso, e spero qualcuno se lo stia facendo in cuor suo.
  9. Turismo culturale a Soverato, nulla di serio. Vedi miei scritti precedenti. Altre forme di turismo sopra elencate? Mai sentite nemmeno nominare per caso.
  10. Il 31 agosto, sarà chiusura generale.

Qui delle due è l’una:

  1. Se ragioniamo a “meglio che niente”, siamo tutti contenti;
  2. Se invece vogliamo un turismo vero e duraturo e di buon livello e che generi produzione e lavoro, allora servirebbe, subito dopo il suddetto 31, una riunione a porte chiuse, in cui si tirino fuori i numeri reali, con esclusione di “Quanta gente… ”; scoprire quanti ne sono venuti, e quanti altri invece non sono venuti e potrebbero invece venire se ci sappiamo fare.

Proposte:

  • Lotta senza quartiere all’AFFITTASI abusivo e MA SONO IL CUGINO… : gli appartamenti devono essere collocati solo tramite agenzia, e rispondere a precisi requisiti. Costeranno di più e verrà meno gente: meglio, molto meglio;
  • Offerta di ospitalità diversa da mare e poi tristi ciabattate sul Lungomare: teatro, concerti di buon livello, gite culturali senza bufale… La sera del 10, Davoli e chi scrive hanno dimostrato come si possano attirare 800, c’è chi dice 1000 persone, con uno spettacolo di cultura classica e senza necessariamente jè jè e tarantelle arrangiate: e non fate finta di non saperlo;
  • Integrazione tra Soverato e i borghi interni per distribuzione di una turismo familiare e tranquillo: abbiamo combattuto per questo e combatteremo, nel nome della Trasversale;
  • Turismo autunnale e primaverile di soggiorno e riposo, con adeguati incentivi.

 Ripasso della lezione: una cosa è il flusso, altra cosa è il turismo.

Ulderico Nisticò


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