Niente di nuovo nemmeno quest’anno: tutte le cinque province calabresi sono sotto il 90mo posto nella graduatoria della qualità della vita, le ultime d’Italia. Del resto, la Calabria intera è l’ultima d’Europa, con la sola eccezione della disperata Caienna che sta in America.
Ringrazio i seguenti signori: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio e A. Viscomi di centrosinistra; e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi, Santelli, e Spirlì di centro(destra). Aggiungiamo assessori e consiglieri. I suddetti signori sono stati responsabili politici della Regione dal 1970 al 2022: complimenti vivissimi a tutti.
Comincio a dubitare di qualche speranza che, sia pure con molta calma, avevo nutrito circa Roberto Occhiuto e soci.
Non dubito invece di un’evidenza: la Calabria farà finta di non aver letto la notizia. Resteranno mezzo sorridenti e interamente muti i partiti, i deputati, i senatori, i parlamentari europei, i consiglieri regionali e provinciali, i sindaci, le università, gli intellettuali…
…gli intellettuali i quali sono molto più informati dell’Albania e di Musk, che della presenza costante di Crotone all’ultimissimo posto d’Italia.
Volete scommettere che non sentiremo alcun commento? E già: dell’elenco di cui sopra, due terzi sono di sinistra e un terzo sono di centro(destra): potrebbero tutti accusare Carlo I d’Angiò, non fosse che ignorano la di lui esistenza.
Qualcuno, qualche rarissimo qualcuno, se la piglierà con Nino Bixio, ma senza avere alcuna idea di chi fosse. Tutti gli altri, zitti come pesci e tartarughe.
Attenti che non stiamo parlando di soldi, o solo di soldi; la qualità della vita è data da parametri complessi, tra cui servizi e cultura e giornata di ciascuno. È data dalla cultura, e questa, in Calabria, è un elemento di tristezza e depressione e piagnisteo (con cittadinanza onoraria!), e lamentazione (retribuita); e, per come vanno le cose, più cultura malinconica e patetica circola, peggio è. Il guaio è che non ci aiuta nemmeno la sana ignoranza, giacché anche gli ignoranti, in Calabria, si atteggiano a intellettuali, perciò hanno la faccia del funerale.
Si può fare qualcosa? Forse sì: ma io a chi glielo vado a raccontare? O qualcuno fa seriamente qualcosa?
Ulderico Nisticò