Premessa: in un paese dove ogni giorno un negozio chiude per sempre, e la scritta AFFITTASI rimane per anni senza che nessuno affitti, e in cui l’età media veleggia verso i 70, io sono favorevole a qualsiasi iniziativa che porti lavoro e produzione ed economia; e migliori la nostra balneazione di manco un mese. Mi sta dunque bene anche un area camper.
Ciò premesso, dichiaro che è netta la differenza tra camper e accampamento, però è anche sottile come un filo interdentale. L’eventuale area di campeggio per autoveicoli dev’essere una cosa seria, con precise regole e loro applicazione. Un camper, chiariamo, dev’essere considerato e trattato come una stanza d’albergo.
Stanza d’albergo, ripeto, e non i soveratanissimi appartamenti in nero. Stanza d’albergo significa che il camperista deve esplicitamente prenotare il suo arrivo prepagando una caparra, e occupare un posto dal giorno X al giorno Y; e il giorno Y pagare il saldo, e ripartire. Se si trova bene, può anche restare, però ripagando una caparra eccetera.
Tutto questo è molto facile da mettere in pratica, giacché di solito i camperisti sono iscritti a qualche associazione specializzata e finalizzata, che può provvedere al loro posto senza fastidi burocratici.
Il singolo camperista deve comunque esibire carta d’identità sua e dei familiari; e patente e libretto, e assicurazione e revisione: infatti, il camper è una stanza d’albergo automobile, quindi è anche soggetto a tutte le regole delle automobili. E il mezzo deve mostrare anche decoro; come il camperista deve comportarsi in modo educato.
Ovvio che, a loro volta, gli ospiti devono fruire di tutti i servizi civili che pagano; e alloggiare con ogni garanzia di sicurezza. Servirà quindi personale qualificato, esattamente come in un albergo degno di questo nome.
Lasciando i normali controlli alle forze di polizia, compito del Comune è che l’area camper sia recintata e con sbarra d’ingresso azionata da una tessera elettronica, valida per un tempo determinato da giorno X a giorno Y, e che poi automaticamente scada… e la barra non si muove più.
Se non si fa tutto questo, e davvero, aspettatevi che l’area camper diventi accampamento. Non so se è chiaro! Cosa intenda io per accampamento, spero lo capiate tutti senza bisogno che vi faccia esempi. E non li faccio per non turbare le anime belle. Quello che è certo è che Soverato di accampamenti non ha bisogno.
E se l’area camper dovesse diventare un accampamento, i camperisti seri non verranno più. Il turismo cattivo scaccia quello buono: spero lo sappiate; e il principio calza anche con i camper.
Detto quanto sopra, aspettiamo novità a tale proposito.
Ulderico Nisticò