Carceri, COSP: “Suicida un agente del minorile di Catanzaro”


La Federazione Sindacale del Co.S.P. denuncia l’ennesimo suicidio che ha visto come protagonista nelle ore scorse un poliziotto penitenziario in servizio nel Penitenziario Minorile di Catanzaro. L’uomo si è tolto la vita con l’arma di ordinanza presso la propria abitazione a Catanzaro Lido, libero dal servizio, lascia una moglie e una figlia.

A darne notizia è il segretario generale nazionale del sindacato Domenico Mastrulli: “Restiamo sbigottiti di fronte a queste notizie che ci lasciano senza parole, possiamo solo ricordare i 50 anni di quest’uomo, al servizio della polizia penitenziaria della giustizia minorile e delle comunità , che lascia la giovane moglie e una figlia”.

“La nostra solidarietà oltre che alla famiglia dell’assistente capo va a tutti i colleghi del Minorile di Catanzaro ma a tutti i colleghi dei Minori e degli Adulti le 34.000 unità che quotidianamente vivono sulla propria pelle le stratosferiche criticità del mondo carcerario,del sovraffollamento detentivo, dell’eccessivo carico di lavoro e dei compiti stressogeni, delle condizioni penose dei luoghi di lavoro,delle mense e delle caserme”.

“Da tempo – sottolinea Mastrulli – denunciamo la totale assenza delle Istituzioni e le criticità presenti nei penitenziari italiani e nelle prigioni minorili d’italia con i loro 62mila detenuti. Le carenze strutturali, i turni massacranti, il sovraffollamento delle carceri e le oltre 11mila unità di poliziotti mancanti dimostrano come gli ambienti di lavoro incidano pesantemente sulla vita delle persone. Nei penitenziari della Calabria e in particolare in quello di Reggio Calabria, Catanzaro, Palmi, Cosenza, Rossano e IPM Calabresi – aggiunge il segretario generale del Co.S.P. – da diverso tempo il personale attende il pagamento delle ore di straordinario accumulate e il rinnovo contrattuale la cui vacanza contrattuale proprio questo mese ha portato solo 8 euro di aumento come s ela vita di un Poliziotto valesse così poco”.

“Chiediamo al ministro della Giustizia, al capo dipartimento degli Adulti e dei Minori e allo stesso provveditore regionale e centro giustizia minorile della calabria dove sono i centri di ascolto che si sarebbero dovuti attivare per contrastare il fenomeno dei suicidi, oltre un centinaio nell’ultimo ventennio, quasi 20 nel biennio appena trascorso”, conclude.


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