Cassiodoro e la politica


 La Regione approva un progetto di valorizzazione di Cassiodoro; provo a dare una mano.  Ci sono molti più esperti di me sugli aspetti culturali della figura di Cassiodoro, sicuramente importanti; e ricordo anche commissione per la canonizzazione, voluta dall’allora arcivescovo Bertolone e presieduta da padre Pitari, e di cui ho fatto parte. Detto doverosamente questo, voglio parlare di quanto conosco meglio, ed è l’attività politica del grande scilletino, forse non molto nota e apprezzata.

A mio avviso, è del tutto errato pensare a quest’attività come quella di “un intellettuale prestato alla politica”; il che potrebbe indurre a pensare ad alcuni esempi calabresi degli anni 1990, quando certi partiti in collasso sperarono di salvare la faccia arruolando professori e giudici in pensione. Non faccio nomi per buona educazione, ma vi ricordo che il risultato fu tanto cattivo che gli stessi partiti li licenziarono al volo. Erano sicuramente dei dotti, però non capivano un bel niente di politica, la quale non è applicazione di fumose e libresche teorie, è l’arte del possibile.

I Cassiodoro erano una casata di funzionari dello Stato negli ultimi decenni dell’Impero d’Occidente. Precisazioni a ogni buon fine, non si sa mai: Teodosio, morendo nel 395, aveva diviso l’Impero in modo definitivo; l’Oriente vivrà fino al 1453; l’Occidente verrà invaso da tribù germaniche, finché non toccò anche all’Italia nel 476, con la deposizione dell’ultimo imperatore, che, per agghiacciante circostanza, portava il nome di Romolo come il primo re di Roma. Nessuno dei contemporanei parlò mai di “caduta dell’Impero d’Occidente”, ma, di fatto, il governo passò per qualche anno a Odoacre, re degli Eruli; poi a Teodorico, re degli Ostrogoti.

Marco [o Magno] Aurelio Cassiodoro Senatore iniziò la sua carriera a Ravenna come segretario di Teodorico, per conto del quale emana documenti di governo dell’Italia. È un’Italia romana estesa a Rezia e Nòrico e Illiria: attuali Austria, Slovenia, Croazia; che parla latino e conserva le istituzioni civili e l’apparato giuridico dell’Impero.

È questa Italia l’obiettivo del pensiero politico di Cassiodoro e Teodorico: uno Stato meno esteso dell’Impero d’Occidente, e bene ordinato e stabile. Un’Italia che ha due nemici naturali: l’Impero d’Oriente, che rivendica l’autorità anche sull’Occidente; e Clodoveo re dei Franchi. Per la difesa del Regno d’Italia, Cassiodoro fa affidamento sulla forza militare degli Ostrogoti; e in particolare su Eutarico, genero e designato successore di Teodorico, purtroppo morto giovane nel 522.

La politica di Teodorico e Cassiodoro tesse una rete di alleanze con i Visigoti di Spagna, i Vandali dell’Africa, i Burgundi e altre tribù renane; e, sconfitto Clodoveo in battaglia, si ottiene la riconquista della Provincia (Provenza). Mirabile è il testo cassiodoreo “Ai provinciali delle Gallie”, in cui, salutando il loro ritorno all’Italia, afferma che c’è una sola possibile libertà, ed è vivere sotto la giustizia delle leggi di Roma.

Queste luci non bastano a celare un’ombra oscura: gli Ostrogoti, e Teodorico, erano cristiani ariani in una terra cristiana cattolica; non si tenti di minimizzare, poiché le differenze erano, e sono, sostanziali. Sotto i successori di Teodorico (Atalarico sotto la reggenza della madre Amalasunta, poi maggiorenne; Vitige; Teodato; Ildibaldo; Erarico; Totila; Teia), Cassiodoro assurge a prefetto del pretorio, primo ministro; ma è scoppiata la Guerra gotica (535-53), che devasterà l’Italia, e si concluderà con l’annientamento degli Ostrogoti e una riconquista orientale, che presto non sarà capace di arrestare l’invasione longobarda del 568.

Cassiodoro aveva lasciato la politica, vedendo il suo progetto irreversibilmente fallito. Visse nelle sue terre di Scolacium, dedito a scritti di teologia, storiografia, agricoltura, musica… Si dice morisse tanto anziano da aver percorso da protagonista un secolo dall’estrema romanità a un mondo inselvatichito; e della romanità volle conservare ogni possibile testimonianza.

Ecco come valorizzare il nostro illustre conterraneo in tutti i suoi aspetti; e qualunque cosa lo faccia conoscere, mi sta bene, purché sia fatta come si deve. Che ne dite di un film?

Ulderico Nisticò