Centenario di S. Francesco di Paola


sfrancesco La Calabria, bravissima nell’arte di darsi la zappa sui piedi, ha dilapidato di recente infinite occasioni: per dirne solo alcune, il 1806, s. Nilo, Telesio… e, ancora in corso, Murat e Gioacchino da Fiore.

 Ma quella del 2007, ragazzi, è stata un’autorete da campionati del mondo persi: la morte (dies natalis) di s. Francesco di Paola. In quella circostanza, fecero qualcosa – e volevo pure vedere! – i Minimi; mentre tacquero, mi si passi la scontata battuta, religiosamente, i seguenti personaggi ed enti:

  • Regione;
  • Province;
  • Comuni;
  • Università;
  • Scuole;
  • Associazioni antimafia segue cena. Dite voi, che c’entrano? Come? Quelle c’entrano sempre.
  • Intellettuali dalla faccia triste;
  • Giornali e tv;
  • Varie ed eventuali.

 E la Chiesa calabrese? Ancora peggio. Sul finire del 2006, trovandosi a Roma ad limina, cioè per tutt’altri motivi, i vescovi calabri si accorsero che non avevano pensato a un bel niente per il santo. Ed ecco la scorciatoia: “visto che siamo a Roma, invitiamo il papa”.

 Invitiamo il papa, come se una visita papale si organizzasse pari a una scampagnata! Benedetto XVI rispose, ovviamente, di no. Il 2 aprile 2007 mandò un cardinale qualsiasi.

 Fine del centenario: né un buon libro, né un film decente, né il coinvolgimento delle devozioni storiche in Francia, in Spagna, a Napoli…

 Già, Francesco di Paola fu per secoli il santo del Meridione cattolico. I principi e re Borbone di Spagna e Napoli si chiamavano di nome proprio “Francesco di Paola”; quando Ferdinando tornò a Napoli nel 1815, fece erigere in onore di lui quell’elegantissima chiesa che si trova davanti a Palazzo Reale. Dovunque andiate, trovate chiese del Paolano; e mica solo nel Meridione, da quelle di Milano… alla birra tedesca Paulaner.

 Di tutto questo, niente nel 2007. Io lo scrissi e dissi in tutte le salse, e cadde nel vuoto; anzi, a proposito di Nicolò Picardo, l’eroe di Otranto amico del santo (Cicco e Cola, no?), sono stato trattato con plebea scortesia da chi non vi dico in persona!

 Ora arriva il 2016, centenario della nascita. Voi dite che c’è speranza di fare qualcosa di serio, coinvolgendo tutta Europa?

 Corre voce che verrà il papa per qualche ora? Ben venga, gliene siamo grati: ma il centenario dura un anno.

 Sarebbe già tardi, oggi che è 9 dicembre 2015: però, se si lavora, e se non ci si affida a baciapile ipocriti e pignoni e ignoranti come scarpe però molto raccomandati, qualcosa di buono e di serio si può ancora inventare.

Ulderico Nisticò


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