Centodieci anni ben portati


 Da giovedì 10 a domenica 13, la comunità salesiana celebra la ricorrenza del 1908, quando don Michele Rua, successore di don Bosco e beato, pose la prima pietra della chiesa di S. Antonio, nucleo dell’Istituto.

 Soverato era un centro piccolo e attivissimo, il luogo ideale per il messaggio di don Bosco, che, sotto l’aspetto religioso, è formare “buoni cristiani e onesti cittadini”, e sotto l’aspetto umano, è la Tradizione nella modernità. Nacque l’Oratorio, seguì il Ginnasio; nel 1953, il Liceo; e intanto, già nel 1941, la Parrocchia dell’Immacolata, affidata ai Salesiani.

 Nel 1944 si aggiunsero, autonome, le Figlie di Maria Ausiliatrice.

 In un così lungo lasso di tempo, il bilancio della presenza salesiana è ampiamente positivo. La funzione educativa, che inizia nelle prime età, non si esaurisce, ma continua con il coinvolgimento attivo dei laici adulti e nelle pratiche religiose e nelle molte attività.

 La scuola ha esercitato la sua funzione specifica e quella di formazione umana. Nei decenni in cui è stato attivo il collegio, l’Istituto ha attratto un grandissimo numero di studenti, che, con le loro famiglie, videro in Soverato il loro punto di riferimento naturale. Si può dire che Soverato e i Salesiani siano cresciuti assieme.

 E non bisogna dimenticare tutte le attività sociali di cui Istituto e Oratorio sono stati promotori e iniziatori in Soverato: il teatro, la musica, lo sport…

 In questo 2018, infatti, la Casa salesiana diverrà anche sede dell’Istituto universitario “G. Pratesi”, affiliato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

 Così si esprime il direttore, don Matteo di Fiore: “Da qui la proposta di un nuovo patto educativo, tra la realtà salesiana e le famiglie.

In linea con la tradizione, ma attenti a cogliere i profondi cambiamenti sociali, i Salesiani vogliono, oggi come allora, offrire risposte alle nuove e incalzanti esigenze formative con il rilancio di un rinnovato Progetto Educativo Pastorale.

Un patto che abbraccia l’Istituto, la Parrocchia, l’Oratorio e le famiglie. I genitori, oggi, chiedono sostegno per un’educazione integrale dei propri figli”. 

 I festeggiamenti, che saranno molto articolati, e frutto di un gran lavoro collettivo, non vogliono essere solo una commemorazione, anzi una sorta di “tagliando”, per poter analizzare la realtà attuale della salesianità in Soverato e in Calabria, e soprattutto pensare all’avvenire sulla scorta dell’esperienza.

Ulderico Nisticò


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