Centrodestra e cultura


 Premessa di carattere generale e nella qualità di elettore: cos’hanno di destra Sgarbi, Sangiuliano, Giuli? Quale politica culturale di destra abbiamo visto nel due anni di un governo di destra che, per quasi tutto il resto, io promuovo, ma per la cultura no? Abbiamo visto un film di destra, abbiamo ascoltato una canzone di destra? E se esce un romanzo di destra, resta tra pochi amici.

 Che uno non sia di sinistra, mica basta a fare una cultura di destra. E anche su questo, cioè che alcuni di centrodestra non siano affetti da sinistrismo politicamente corretto, avrei da ridire.

 Ora la Regione annunzia che sosterrà prodotti cinematografici e di tv atti a valorizzare storia e patrimonio della Calabria. Boh, l’avvenire è sulle ginocchia degli dei; ma il passato accusa la Regione come Violetta secondo Germont.

 Sono stati presidenti della Regione i seguenti illustri signori di centrodestra: Pino Nisticò, Giovan Battista Caligiuri, Peppino Chiaravalloti, Pino Scopelliti, la Stasi, Jole Santelli, Spirlì, Roberto Occhiuto, per un totale di diversi anni. Per i suddetti ho votato, anche se mai direttamente e solo per interposto partito postmissino.

 Ebbene, cosa abbiamo visto di cultura di destra, in mano a loro e ai loro assessori? Cosa abbiamo visto di valorizzazione della storia e del patrimonio della Calabria? Un bellissimo niente.

 A chi si sono rivolti, i sunnominati, per valorizzare patrimonio e storia? Stendo un velo pietoso, anzi ci metto una piramide sopra.

 Decisamente la politica culturale di destra e centrodestra nazionali e regionali non mi va bene. Quanto a tv e cinema, spero ci evitino piagnistei di poveracci in finto dialetto con sottotitoli in italiese. Spero, ma temo.

Ulderico Nisticò