Champions League: Napoli, c’è ancora speranza


È stata una serata magica quella del San Paolo che ha visto contrapporsi Napoli e Barcellona. L’andata degli ottavi di finale di Champions league tra azzurri e blaugrana dà alla squadra di Gattuso ancora qualche speranza per la qualificazione ai quarti di finale di questa Champions League. Il programma degli ottavi finale Champions per il Napoli prevede il ritorno della doppia sfida con il Barcellona di Messi in programma per il 18 marzo, al Camp Nou, ore 21:00.

Il pareggio del San Paolo

È stata partita vera tra Napoli e Barcellona, e gli azzurri meritavano di vincere, non per gioco, ma per occasioni. È stata una partita lenta e sudata, alla fine incompiuta. Forse il Napoli ha sbagliato, si è lasciato troppo a lungo nelle mani del Barcellona quasi temendolo più del giusto.

In un San Paolo con quasi 45 mila presenti, per un incasso superiore ai 4 milioni di euro, gli azzurri vanno avanti con Mertens e vengono riacciuffati nella ripresa da Griezmann (1-1) e ora dovranno compiere un mezzo miracolo per andarsi a prendere al Camp Nou il pass per i quarti.

Gattuso per l’occasione ha confermato le previsioni della vigilia cambiando solo due pedine rispetto alla squadra passata a Brescia: dentro di nuovo Zielinski e Callejon, fuori Elmas e Politano. Sul fronte opposto Setien ha sciolto gli ultimi dubbi preferendo Umtiti a Lenglet quale partner di Piqué in difesa e ha confermato Rakitic in mediana lasciando in panchina Arthur.

Avvio di marca catalana, che però frutta solo un predominio territoriale senza impensierire Ospina. Quando poi il Napoli sembra abbassarsi troppo, parte l’azione che manda in gol Mertens: è il 30’, Zielinski riparte e vince un duello con Junior Firpo, aprendo poi sulla sinistra per il belga, che stoppa e confeziona un destro a girare che va a morire all’incrocio dei pali alla sinistra dell’immobile Ter Stegen: 121° gol con maglia azzurra per Mertens, come Hamsik.

All’intervallo il Barcellona pareggia grazie ad una giocata di Busquets che s manda Semedo sulla destra, sul centro irrompe Griezmann che di piatto fulmina Ospina.

A Barcellona con fiducia

Il ritorno non sarà facile, ma il Napoli può avere fiducia. Quando ieri sera al Barcellona hanno espulso Arturo Vidal in Spagna si sono messi a fare i conti: per il ritorno di Champions col Napoli del 18 marzo Quique Setien avrà a disposizione i due portieri più 10 giocatori di campo. Vidal e Busquets squalificati, Braithwaite non iscritto, Suarez e Dembélé infortunati di lungo corso. L’allenatore in conferenza stampa ha mostrato grande ottimismo sulla possibilità di recuperare Sergi Roberto e Jordi Alba, quest’ultimo fondamentale vista l’inadeguatezza del suo sostituto, Junior Firpo. Poi c’è Ansu Fati, che non ha ancora un contratto da giocatore della prima squadra (infatti indossa un numero superiore al 25) ma è in pianta stabile con Messi & Co.

D’altronde lo ha detto anche Gattuso che è fiducioso in vista del ritorno. Il tecnico del Napoli ha parlato ai microfoni di Sky Sport analizzando la prestazione della sua squadra e anche le possibilità di strappare una preziosa qualificazione ai quarti nella sfida di ritorno al Camp Nou, dichiarando come sia possibile fare l’impresa al Camp Nou.

Il record di Mertens

Con la rete al Barcellona Dries Mertens è diventato il più grande marcatore della storia azzurra con 121 gol. Rete che gli permette di raggiungere Hamsik nella classifica dei migliori cannonieri di tutti i tempi con la maglia della squadra partenopea. E mettendo la sua firma nella storia del club azzurro.

Mertens dopo il tiro a giro che ha battuto Ter Stegen è corso verso la Curva A indicando lo stemma del Napoli sulla maglietta e ha ricevuto l’abbraccio di tutti i compagni che hanno celebrato il suo record. Poi il belga è tornato verso il centrocampo facendo con le dita il segno del cuore ai 50.000 del San Paolo, suggellando un amore indissolubile con i colori azzurri. L’esultanza di “Ciro” è dedicata allo storico magazziniere Tommaso Starace, autore di gag su Instagram negli spogliatoi con l’attaccante belga. Al 54’ è stato invece costretto a lasciare il campo a Milik dopo un brutto intervento di Busquets.

Una rincorsa quella di Mertens, iniziata sei anni e mezzo fa, nell’estate nel 2013, quando neanche lui probabilmente pensava di diventare uno dei calciatori più importanti della storia del Napoli. Anche perché, all’ombra del Vesuvio, ci arriva da esterno offensivo. E solo qualche anno dopo, complice l’infortunio di Milik e l’intuizione di Sarri, diviene un marcatore da doppia cifra a stagione.