Che fine faranno gli alberi con 50 anni di vita in Piazza Maria Ausiliatrice a Soverato?


Non si perde tempo a Soverato, c’è fretta di cambiare il volto a tutta la nostra cittadina. Ora è la volta di piazza Maria Ausiliatrice. Abbiamo avuto modo di osservare il rendering pubblicato dal sindaco e abbiamo potuto notare uno stravolgimento totale della piazza, soprattutto negli alberi piccoli che andrebbero a sostituire senza alcuna logica quelli esistenti. A fronte di quanto leggiamo nel messaggio di Alecci, questo progetto sembra prevedere quasi esclusivamente cemento ma ciò che preoccupa maggiormente sono gli alberi.

Come si fa a tagliare un albero? Con quale coraggio si decide che la vita di questi esseri viventi maestosi deve terminare? Tagliarli è un crimine contro la natura. Forse ai nostri amministratori importa poco se quegli alberi forniscono tanto ossigeno – e Dio solo sa se ce n’è bisogno; sono anch’essi obsoleti? D’altronde, un look è un look e necessita pure qualche sacrificio.

Ma qui si sacrificano piante, esseri viventi, non oggetti. E non basta, si continua a cementificare altro suolo. Queste nuove piante non avrebbero sufficiente terreno intorno per nutrirsi e non avrebbero grandi aspettative di vita. Le aiuole – panchine non lasciano, infatti, spazio per l’accrescimento degli alberi e, in caso di attecchimento e sviluppo, in futuro le radici potrebbero sollevare la pavimentazione.

E ancora, si sono chiesti i nostri amministratori se la comunità soveratese ha piacere che la “piazza”, il fulcro di Soverato che ha visto crescere tanti giovani e nascere tante famiglie, sta per cambiare radicalmente? Si tratta di un luogo simbolo della memoria storica di Soverato. E per quale motivo sperperare altro denaro se non ci sono mai fondi disponibili quando si tratta di risolvere problematiche più modeste, forse più banali, ma non meno necessarie? Il denaro pubblico deve servire per piantare e non per abbattere alberi, per estendere il verde pubblico e non per restringerlo.

Inoltre, questo progetto di piazza “metafisica”, cos’ha in comune con Soverato? È completamente fuori contesto e non si tratta di modernità. E le panchine? Sarebbero forse quelle che circondano gli alberi? E come si comunica, forse guardando dalla parte opposta delle persone con le quali si sta conversando? Non sembra davvero il luogo di aggregazione che dovrebbe essere e che è sempre stato. Insomma, piazza Maria Ausiliatrice conserva i valori identitari della nostra cittadina, fa parte della sua memoria storica, collega il centro religioso col centro amministrativo e soprattutto, c’è. Tanto dovrebbe bastare per pensare a opere davvero necessarie. Basti pensare agli impianti fognari, al degrado del giardino botanico Santicelli, al degrado delle aree fluviali e molto altro ancora.

E che dire del cartello di cantiere in bella mostra in piazza ma che non riporta alcuna informazione? Questo progetto, a nostro parere, non rispetta gli alberi, il luogo e neanche i soveratesi. Ma perché continuare a ignorare i cittadini? Tutto imposto dall’alto, niente condivisione e partecipazione ai progetti pubblici che riguardano gli spazi urbani e del territorio. Ma sono “opere pubbliche”, cioè della comunità.

Invece, in nome della modernità abbiamo visto tagliare le Tamerici del lungomare, abbattere gli alberi della pineta di loc. Corvo perché malati – mentre si potrebbero curare – abbiamo visto scomparire in modo drammatico una vastità di oliveti plurisecolari, se non millenari, che si estendevano tra Soverato Marina e Soverato Superiore. Ora, mentre ancora aspettiamo rassicurazioni sulla sorte degli alberi ancora in piedi nella pineta di Soverato, è la volta di questi sfortunati esemplari della “Piazza”. Quando smetteremo di tagliare alberi e incominceremo a piantare e piantare e piantare? C’è n’è bisogno per l’ossigeno, per il clima sempre più torrido, per gli uccelli che ospitano e anche per quella provvidenziale ombra che ci regalano. Vogliamo darlo un segnale positivo?

Chiediamo la sospensione del taglio degli alberi di piazza Maria Ausiliatrice e una risposta pubblica con chiarimenti sulla legittimità di tali interventi sconsiderati. Chiediamo che il progetto in questione sia esposto al pubblico affinché i cittadini possano osservarlo.

E le procedure? Sicuro che sono tutte regolari? A giudicare dal cartello in piazza vengono dei dubbi.
Il regolamento della Regione Calabria, (bollettino ufficiale maggio 2020) sancisce: ……”c) la conservazione della biodiversità, l’aumento della stessa e, più in generale, della complessità del sistema; d) la congruenza dell’attività colturale con gli altri sistemi con i quali il bosco interagisce. 5. Con l’espressione «taglio colturale», ai sensi e per gli effetti dell’articolo 149 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, si indicano i tagli condotti nel ciclo di coltivazione…..”.
Noi siamo aperti a un confronto con gli amministratori nell’ottica del Bene comune e della tutela dell’ambiente.

Italia Nostra “Paolo Orsi” Soverato – Guardavalle