Forte azione di protesta in Consiglio Comunale: “Non possiamo più permetterci di fare finta che tutto vada bene”
Momenti di alta tensione al Consiglio Comunale di Chiaravalle Centrale, dove lo scontro tra il sindaco Domenico Donato e il gruppo di minoranza ha raggiunto un punto di non ritorno.
I consiglieri Vito Maida, Giuseppe Rauti, Emanuela Neri e Claudio Foti hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta, dopo aver letto un documento unitario in cui espongono le ragioni della loro presa di posizione.
“La corretta gestione finanziaria del nostro Comune non sembra più essere al centro dell’agenda di questa Amministrazione”, hanno affermato con un “appello alla serietà e alla trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche”. Nel documento, i consiglieri denunciano un clima di disinteresse verso i problemi concreti della comunità e una gestione che “rischia di compromettere la stabilità finanziaria dell’ente e i servizi ai cittadini”.
Tra le accuse mosse nei confronti del sindaco Donato, la minoranza evidenzia l’inerzia riguardo il riallineamento di diverse voci di bilancio non più in equilibrio, la mancanza di un piano di rientro per la situazione debitoria del Comune ancora celata. “Non è più tempo di nascondere sotto il tappeto le difficoltà finanziarie, ormai evidenti a tutti”, hanno aggiunto, mettendo in guardia dal rischio di una “nuova escalation di debiti”.
I consiglieri hanno anche criticato il mancato allineamento del bilancio con il Piano Economico Finanziario 2024-2026, affermando che “il bilancio non può essere una mera formalità, da allineare alla fine dell’anno senza una seria analisi”. A loro avviso, l’Amministrazione continua a “fare finta che tutto vada bene”, ignorando i segnali di allarme lanciati dalla minoranza.
“Quanto accaduto oggi ci costringe a una presa di posizione chiara”, hanno concluso i consiglieri, annunciando la decisione di abbandonare l’aula. Un gesto così spiegato: “Non si tratta solo di una protesta, ma di una responsabilità verso i cittadini, affinché si affrontino le criticità sollevate e si tuteli l’interesse collettivo”.
Il clima politico a Chiaravalle Centrale appare più che mai teso e lontano da una possibile riconciliazione.
A Chiaravalle Centrale il clima politico è sempre più teso e sembra allontanarsi ogni giorno di più da una possibile riconciliazione. Domani sarà formalmente inoltrata una richiesta di incontro urgente con Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro per affrontare una situazione che rischia di sfociare in una crisi finanziaria
I quattro consiglieri comunali firmatari del documento hanno sottolineato: “Con la nostra richiesta avevamo dato al sindaco Donato un’opportunità importante: quella di chiarire in maniera trasparente la situazione del bilancio comunale e i suoi equilibri. Invece, ha scelto di ignorare deliberatamente la verifica generale di bilancio, eludendo il confronto serio e necessario per individuare soluzioni concrete ai problemi esistenti.”
Il silenzio del sindaco Donato e la sua mancata iniziativa di portare la questione in Consiglio Comunale destano non poche perplessità. “Perché ostinarsi a non affrontare il problema? Cosa nasconde? Cosa teme?
Ignorare la presenza di squilibri di bilancio è una grave violazione della normativa e un atto irresponsabile che può generare conseguenze legali, politiche e personali per gli amministratori. Rispettare gli obblighi di legge e intervenire tempestivamente per salvaguardare gli equilibri è essenziale per garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’ente locale.
Il silenzio del sindaco dice più di tante parole. Questo atteggiamento sembra voler evitare il dibattito pubblico su una strada che, se non corretta in tempo, condurrà inevitabilmente a una crisi finanziaria di proporzioni gravi.
Di fronte a questo scenario, la richiesta di un incontro urgente con il Prefetto di Catanzaro si rende indispensabile, non solo per riportare trasparenza e responsabilità nell’amministrazione comunale, ma anche per tutelare i cittadini di Chiaravalle Centrale da un futuro incerto e potenzialmente disastroso.